Editoriali Slider — 31 Ottobre 2020

Quello che è sicuro, in relazione ai prossimi giorni, continua ad essere una significativa ondulazione del jet stream su scala euro-atlantica che vede l’alta pressione ergersi in veste di split blocking in pieno oceano. L’attuale promontorio in area mediterranea fa da preambolo di detta configurazione ed è destinato, dopo una temporanea fase di declino, a recuperare vigore proprio sulla base della evoluzione suddetta. La forte componente meridiana positiva oceanica di inizio mese, infatti, mostra la tendenza a passare dal profilo split a quello di un rex spinto e a disposizione decisamente retrograda, destinato a trasformare il forte affondo in una fuga molto confinata a sud-ovest ed altrettanto frenata. Una evoluzione del genere spinge la strada principale del getto molto verso nord-est ad elevate latitudini ed isola una estesa circolazione stagnante ad ovest o a sud-ovest dell’iberia, dando corpo ad un contesto delle latitudini medio basse piuttosto bloccato ed escluso dal grande flusso zonale. In detti casi il blocco o il freno all’atlantico può essere anche tale da far traslare i centri barici verso ovest, finendo per regalare protagonismo ad azioni continentali retrograde. Quanto la situazione avrà modo di conquistare una progressione del genere, però, non è dato di saperlo, giacché oltre il 5-6 novembre molto appare ancora da verificare. C’è da dire che allo stato attuale dei forecast non sembra, però, così probabile o non sembra che possa affermarsi con forza e con effetti duraturi. Sembra, invece, che dopo un breve tentativo di spinta antizonale e di erosione del lato est del promontorio mediterraneo, la palla sia destinata a tornare all’atlantico anche se ad un atlantico piuttosto indeciso nello scegliere tra un corso francamente zonale ed un altro ben più agitato e, per come eventualmente supportato da una certa decompattazione del vortice polare, associato a rimonte groenlandesi/islandesi con susseguenti marcati affondi sull’europa occidentale. Il disegno, che si riferisce alla situazione prevista in quota intorno ai giorni 5-6 novembre, mostra il risultato della grande ondulazione sopra descritta con l’alta pressione su europa centrale, nord-occidentale e mediterraneo, con il cut-off atlantico ad ovest, con la strada oceanica decisamente sbarrata e con la debole o moderata azione continentale che tenta di forzare da est (configurazione descritta dalle frecce grandi). A sua volta la simbologia delle frecce piccole vuole indicare una possibile evoluzione dei giorni successivi, ancorata al riassorbimento del cut-off e ad una spinta nord-atlantica supportata da rialzi barici alle alte latitudini oceaniche…

Pierangelo Perelli

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