Editoriali Slider — 20 Giugno 2021

L’evoluzione della situazione, già analizzata in relazione a dubbi e a forze in campo solo in parte conformi alla ipotesi di ondate di caldo durature e tutt’altro che non associabili alla possibilità di una qualche evoluzione più gradita dai freddisti, dimostra che certi titoloni meteo sono il frutto di scarsa serietà e di spirito commerciale piuttosto che tecnico-scientifico. I miei precedenti “speranze di un pò di atlantico ad arginare l’africano”, “tra africano ed attacchi atlantici” e “le forze in gioco nel medio-lungo termine” hanno indicato a più riprese configurazioni tutte da esaminare e da decifrare, in relazione ad un africano degno di nota ma anche ad un sub-tropicale atlantico, seppur vulnerabile rispetto a correnti nord-sud derivate, piuttosto spostato verso nord e ben disposto alle alte latitudini oceaniche. Tant’è che i dubbi, appunto, intorno alla sbandierata ipotesi di un africano in ulteriore rinforzo dai giorni 24-25, non potevano non esserci. Ed ecco che quell’anticiclone atlantico in grado di spalleggiare ondate cicloniche sull’europa nord-occidentale acquista significato e, per quanto dell’africano ci sia poco da fidarsi, tende anche a rendere dette ondate più incisive. Non sto dicendo affatto che l’estate del sub-tropicale afro-mediterraneo si allontana. Vari modelli la caldeggiano e la considerano ancora futura protagonista. Ma tra le famose forze in campo già precedentemente esaminate c’è anche la possibilità che a prevalere siano quelle più conformi ad un africano in, quanto meno temporanea, ritirata, e ad un corso fatto di affondi sul nostro nord-italia. Alcuni modelli come ECMWF, infatti, ci raccontano che la solidità di elevati valori barici sull’alto atlantico ed in ulteriore rinforzo, può rendere più incisive del previsto le pulsazioni cicloniche in azione sull’europa nord-occidentale, sino a far loro guadagnare le latitudini del nostro settentrione e fino a ridisegnare il profilo dei grandi flussi in linea con un ovest o nord-ovest piuttosto che in linea con un sud-ovest dominato dall’africano. Siamo, naturalmente, nel campo delle ipotesi, ma, come sempre, dette ipotesi è sempre bene considerarle tutte, esaminandole con pacatezza e serietà. Si, perché i titoloni senza senso ed acchiappa allodole li lasciamo volentieri ad altri. Il disegno, con il supporto delle frecce, fa riferimento all’ultima emissione ECMWF e mostra la situazione prevista in quota intorno al giorno 26. In essa fa spicco una bella saccatura estesa dal nord-europa verso sud che, non senza difficoltà, tenta di guadagnare in latitudine fino alla possibilità di un coinvolgimento apprezzabile del nostro nord o centro-nord. Si nota anche un ramo oceanico dell’anticiclone atlantico ben disposto nella direzione di augurabili affermazioni alle alte latitudini e si nota, più in generale, un disegno (vedi frecce grandi) che impone qualche legittima speranza di un finale di mese non così africano…

Pierangelo Perelli

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