Editoriali Slider — 18 Giugno 2023

Se osserviamo il disegno della mappa relativa alla situazione meteo prevista per metà settimana ed i colori rappresentativi della situazione barica a 500 hPa è facile dedurre il profilo del promontorio africano e dell’ormai familiare promontorio che ci fa spesso compagnia nel corso del periodo estivo. Risulta altrettanto evidente come a tale promontorio corrisponda un atlantico in bassa pressione e soggetto alla situazione opposta di una rosby negativa e di un indice NAO di certo non così tipico per il periodo. Da qui l’ovvia rappresentazione di un anticiclone atlantico o azzorriano ben latitante se non assente, e tale da non poterci regalare quegli scampoli d’estate si caldi ma anche ventilati ed influenzati da mitiche correnti oceaniche. Invece il caldo estivo del sub-tropicale ramo africano è di ben altra natura ed è quello che, tra subsidenza e richiamo di aria che risale dall’africa, di piacevole ha ben poco. Detto questo e catalogata la prima vera ondata di caldo nel segno dell’africano forse possiamo, però, sperare, da metà settimana o nel corso del fine settimana, in un certo cambiamento o in una certa ridistribuzione barica, se non capace di produrre veri raffrescamenti o infiltrazioni di aria instabile, quanto meno in grado di attenuare l’onda africana e di spostare i massimi verso occidente. E possiamo, pertanto, sperare di vedere una evoluzione capace di proiettare la terza decade del mese nella direzione di un qualcosa che somiglia un pò di più all’estate azzorriana, caratterizzato da un solido anticiclone tra vicino oceano ed europa occidentale e da una corrente settentrionale destabilizzante sulla penisola balcanica. Non sarebbe male tutto questo perché equivarrebbe ad una stagione calda si ma non troppo e persino con la possibilità di correnti da nord lungo l’adriatico. Speriamo. Nel disegno ho rappresentato, con la simbologia delle frecce, i movimenti di detto possibile cambiamento introdotto dalla moderata saccatura sul golfo di biscaglia quale saccatura, probabilmente, in grado di indebolire il promontorio, di muoversi verso le nostre regioni settentrionali e di scivolare poi lungo la penisola o lungo l’adriatico…

Pierangelo Perelli

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