Climatologia — 15 Ottobre 2015

Dal 2008 al 2014, oltre 157 milioni di persone sono state costrette a spostarsi per eventi meteorologici estremi, soprattutto per tempeste e alluvioni che, secondo l’Idmc (Internal Displacement Monitoring Centre), hanno rappresentato l’85% della cause della fuga, seguite dai terremoti. Oggi, secondo l’Idmc, le persone hanno il 60% in più di probabilità di dover abbandonare la propria casa di quanto non ne avessero nel 1975. I dati sono contenuti nel rapporto “Migrazioni e cambiamento climatico” a cura di Cespi (Centro studi politica internazionale), Focsiv (Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario) e Wwf Italia diffuso in vista della COP21 di Parigi, la conferenza mondiale sul clima in agenda a dicembre. Aumento delle temperature dell’aria e della superficie dei mari, precipitazioni più frequenti e intense, innalzamento del livello dei mari causato dalla fusione dei ghiacci, eventi “regionali” come el Nino e monsoni asiatici stanno portando all’intensificazione della competizione tra popolazioni, Stati e imprese per il controllo e l’utilizzo delle risorse naturali che potrebbe causare conflitti e provocare migrazioni forzate, si ricorda nel rapporto. Cinque le ‘forme’ di spostamento indicate nel report: migrazioni internazionali; a carattere permanente e di spostamento di interi nuclei familiari; sfollati interni e profughi a livello internazionale a causa di calamità naturali improvvise; ricollocazione di intere comunità per ridurre la loro esposizione a grandi rischi naturali e climatici. Il fenomeno migratorio è complesso e le cause sono interagenti (in Siria questioni politiche si sono intrecciate con la più forte siccità degli ultimi 40 anni), ma Cespi, Focsiv e Wwf Italia chiedono alle istituzioni e propongono alla società civile una riflessione sugli strumenti legali internazionali: affinché non siano discriminanti verso le persone in difficoltà o che hanno necessità di spostarsi, ma riconosca i diritti a chi fugge dai sempre più frequenti disastri ambientali; occorre creare nuovi regimi dei flussi a livello regionale fondati sul riconoscimento dei diritti dei migranti, integrati nei piani di adattamento al cambiamento climatico.

Fonte: ansa.it

LIM02-19980131-ICA, PERU: A man attempts to rescue a mattress from the mud caused by torrential rains 30 January in the city of Ica, some 300 kilometers south of Lima. The weather phenomenon El Nino is being blamed for the rains that have caused some 32 deaths in Peru. EPA PHOTO/AFP PHOTO/Jaime RAZURI/STF/jr/lt/vg

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