Editoriali Slider — 15 Luglio 2018

Finora la stagione si è contraddistinta per la solita assenza dell’estensione tipica delle azzorre ma anche per una ingerenza non troppo invadente dell’anticiclone africano. Le cause di un tale contesto sono da ricercare in fasi con le azzorre protese verso nord-est ed il nord europa, ed in fasi con uno zonale di sostanza. Le prime hanno prodotto momenti temporaleschi da infiltrazioni settentrionali, e le seconde momenti con instabilità prevalente su alpi e regioni settentrionali. Il famoso concetto dell’italia divisa in due, secondo una espressione orrenda ed insopportabile, ridondante e patetica, ha spopolato nei notiziari, volendo identificare una frequente situazione caratterizzata da instabilità sul nord italia e stato estivo al sud. I temporali sul nord italia e l’estate piena sul centro-sud, in verità, non rappresentano nulla di eclatante; tuttaltro. Di cose orrende in cose orrende qualcuno, su qualche sito, ha tracciato e traccia, spesso e volentieri, dette fasi temporalesche, come un fiorire di supercelle, scrivendo, però, totali fesserie. La supercella esiste e, come tutti gli anni, in certi momenti particolarmente instabili, si forma, e può risultare anche tornadica. Ma non è evento frequente e corrisponde ad una nube con delle particolarità ben definite, in primis la rotazione. Dunque quando si legge, da qualche parte ed in corrispondenza di queste fasi temporalesche, che sussiste un fiorire di supercelle o che si stanno formando supercelle, potete mettervi a ridere e certamente dovete non dar credito a certe fesserie. Quelle aree bianche e temporalesche che mostra il satellite sono, in verità, semplici cluster o comuni aree temporalesche a multicella. Ciò non toglie, ovviamente, che la supercella si possa formare in certi casi. Insomma, perché un’area temporalesca sia una supercella non basta che corrisponda ad una bella area compatta associata a violenti temporali; occorre che si presenti come cella singola con rotazione della colonna ascensionale. Ed è ovvio che se scambio dette aree temporalesche per supercelle finisco per vedere varie supercelle tutti i giorni, secondo una fenomenologia che non accade neanche nel regno delle supercelle, rappresentato dalla grande pianura USA, e nei momenti, ad esse, più favorevoli. Passando a trattare della situazione in atto possiamo confermare il corso di una estate dai tratti moderati, in questo caso supportata da un fase zonale, mobile, capace di tenere a bada le ambizioni dell’africano, e di produrre ingerenze oceaniche sul settenrtione. Il risultato è che l’africano si presenta in forma di onda temporanea e moderata piuttosto che in forma di onda possente e stazionaria. Meglio così, ovviamente. Il disegno delinea la situazione prevista in quota per i giorni di inizio settimana e mostra, con la simbologia riferita ad una isoipsa di riferimento e delle frecce (la freccia più lunga e la linea più tenue identificano la situazione attuale) il flusso da occidente che produce il transito, sul nord italia, appunto, di una prima saccatura (1) che è già ad est ed oltre l’adriatico tra 48-72 ore ore, e, quindi, di un secondo sistema depressionario (2) pronto ad influenzare lo stesso settentrione nel corso del prossimo fine settimana…

Pierangelo Perelli

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