Paganella — 14 Dicembre 2013

 

 

11 FEBBRAIO 1956

DRAMMATICA SITUAZIONE DI PAESI E CITTA’ IN QUESTO INVERNO ECCEZIONALE

NEVE, VENTO E GELO SU TUTTA L’ITALIA

LA FURIA DEL MALTEMPO DURA DA DIECI GIORNI: SEMBRA ATTENUARSI NEL SUD, AUMENTA NEL NORD – IL GOVERNO STANZIA MEZZO MILIARDO PER LE NECESSITA’ PIU’ URGENTI DEL CENTRO – MERIDIONE – L’AMBASCIATORE CLARA LUCE HA CONSEGNATO A DONNA GRANCHI AIUTI PER LE POPOLAZIONI COLPITE
– A VENEZIA SONO SCOPPIATE 40 MILA BOTTIGLIE DI LATTE – SI PARLA DI LUPI VISTI PRESSO L’AUTOSTRADA TORINO – MILANO 


L’inverno meteorologico – costituito, diversamente da quello astronomico e civile, dai mesi dicembre, gennaio e febbraio – si era annunciato, e fino a un certo punto, si era comportato su quasi tutta l’Italia in modo relativamente garbato e benevolo o, per lo meno, non eccessivamente malevolo.
Il mese di dicembre e, in buona parte, quello di gennaio, erano stati normali, o addirittura abbastanza buoni, sicchè si poteva sperare che l’ultimo dei tre seguisse l’esempio dei confratelli e anzi, al suo scadere,
segnasse trionfalmente l’inizio della primavera: quella primavera che gia in varie città, come Roma,
era sembrato cominciasse a far capolino con certe bellissime e tiepide giornate di mezzo gennaio.
Viceversa, all’inizio di febbraio, cioè al termine dei “dì della merla” di dantesca memoria, la situazione si è
capovolta; ed eccoci, come già nel lontano e memorabile 1929, ripiombati nell’inverno più crudo.
Quali sono le ragioni – almeno le ragioni immediate – di tale brusco voltafaccia della stagione, e che cosa ci si può aspettare per l’immediato futuro?
Per buona parte del gennaio il tempo era stato dominato dal normale avvicendarsi delle perturbazioni atlantiche, che erano spesso discese a interessare le nostre regioni.
Ciò, è vero, aveva provocato a più riprese delle giornate di maltempo anche notevoli, come per esempio quelle della prima decade; ma in compenso, data la frequenza delle correnti occidentali e sud – occidentali, la temperatura si era mantenuta su valori non troppo bassi, avuto riguardo alla stagione.
Infatti, come è naturale, il freddo è generalmente – non diciamo esclusivamente – associato a predominio di correnti settentrionali.
In particolare sull’Italia, le basse temperature invernali si collegano spesso al predominio di due formazioni anticicloniche dell’alta Europa.
Una è l’anticiclone russo, che scarica su di noi, attraverso i Balcani, le masse freddissime, ma generalmente secche, della pianura sarmatica.
L’altra è l’anticiclone atlantico, quando per avventura si allontani dalle basse latitudini che gli sono abituali d’inverno per estendersi, o per portarsi addirittura, sull’Inghilterra o sul Mar di Norvegia, o magari sulla Fennoscandia.
In questi ultimi casi l’aria che esso riversa sull’Italia è di provenienza artica marittima,e perciò, oltreché freddissima, anche umida e assai instabile; aria perciò che apporta,e per se stessa, e per l’eventuale contrasto con altre masse più meridionali, perturbazioni violente, piogge e nevicate.
Quest’anno l’anticiclone russo ha fatto risentire assai poco la sua influenza; invece, sullo scorcio di gennaio, si è scatenato il secondo dei due tipi invernali.
Il 28 gennaio, infatti, un area di alta pressione, che poteva considerarsi come una espansione dell’anticiclone atlantico, ha invaso la zona che va dalla penisola scandinava all’Europa centrale.
Gli effetti non hanno tardato: in pochi giorni, sotto l’azione delle masse artiche provenienti da nord e nord – est, le temperature si sono fortemente abbassate su tutta la Penisola.
A Torino, per esempio le minime sono passate dal meno 1 del 31 gennaio, al meno 15 del 3 febbraio, con una discesa di ben 14 gradi.
Inoltre i vari impulsi di aria artica, discendendo sull’Italia e formando più di una perturbazione ciclonica, hanno apportato quasi ovunque gelo, neve, tormente.
Il maltempo è stato particolarmente intenso e insistente sulle regioni appenniniche centro – meridionali, con conseguenze assai gravi per le popolazioni di molti paesi.
La penultima perturbazione, proveniente dall’Europa centrale, è quella di ieri, 9 febbraio, che tra l’altro
ha portato a una nevicata veramente insolita per abbondanza e durata su Roma.
Tale perturbazione è stata complicata dall’azione concomitante di masse di aria meno fredde del basso
Mediterraneo occidentale, che hanno contribuito a rafforzare e prolungarne gli effetti.
Questa sera, la situazione appare ancora molto cattiva.
Persiste, come ormai avviene da molti giorni, l’alta pressione sul Mare del Nord e sulla Scandinavia, con massimi sulla Scozia e sullo Skagerrak.
Le masse fredde di un ultimo afflusso verificatosi stamane hanno già invaso l’alto Mediterraneo e l’alta Italia.
Inoltre le masse meno fredde spiranti da sud – Ovest hanno formato una linea di perturbazioni che, “grosso modo” s’estende dal Marocco al medio Tirreno, e che appare suscettibile di maggiori sviluppi.
Sull’Italia settentrionale, lungo l’Appennino, sul medio Adriatico continua a nevicare;
venti violenti di nord – est investono l’alto Adriatico (a Trieste la bora ha superato i 100 chilometri all’ora) e l’alto Tirreno; sul medio e sul basso Tirreno piove e la pressione va ulteriormente diminuendo.
In queste condizioni le previsioni per il prossimo futuro non possono essere che sfavorevoli.
Le alte pressioni del nord – Europa non accennano a spostarsi o ad attenuarsi in modo definitivo, il che significa che le correnti fredde settentrionali persisteranno.
La linea di perturbazione mediterranea continuerà a funzionare, generando e rigenerando formazioni cicloniche, per quanto mostri una certa tendenza a spostarsi verso sud – est.
Per queste ragioni è da ritenersi che il tempo rimarrà perturbato per qualche giorno ancora su tutta l’italia, specialmente e più a lungo sul versante Adriatico, sui rilievi appenninici e sulle regioni meridionali, purtroppo già tanto provate.
Le schiarite, fra un giorno o due, cominceranno probabilmente dall’Alta Italia, ma saranno tuttavia accompagnate da vigorose correnti settentrionali, e quindi da temperature sempre basse.

RAOUL BILANCINI DELL’UNIVERSITA’ DI ROMA

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Meteo Sincero

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