Editoriali Slider — 05 Febbraio 2023

Dire che arriva il buran o burian sull’italia è come dire che arriva la bora sulla pianura sarmatica. Pertanto non sta arrivando nessun buran. A chi piace leggere i notiziari che annunciano l’arrivo del burian, credendoci anche, faccia pure. Ma trovo più naturale che si creda a chi scrive che sta arrivando una fase fredda di matrice continentale, abbastanza tipica del periodo e che ci interesserà per alcuni giorni. Poiché le aree dell’est europeo sono, specialmente nella seconda parte dell’inverno, abbastanza fredde, lo stesso afflusso non mancherà di farsi sentire con termiche discretamente basse. Ma occorre anche dire che se leggo le temperature massime previste, nel periodo relativo, dalle mie parti, ed ovvero sulle colline del pisano e dei 150 metri di altitudine, leggo valori di 6/7 °C, che non mi sembrano valori da buran delle steppe siberiane. In base al clamore che esprimono i vari notiziari e certi siti penso che se tornassimo agli inverni di una volta i medesimi parlerebbero più volte di incipiente arrivo dell’era glaciale. Ciò detto mi sembra evidente che il freddo si farà sentire, specialmente sui settori adriatici ed anche con venti sostenuti da levante, giacché la configurazione meteo che va maturando nel breve termine corrisponde al classico profilo con saccatura ad asse est-ovest, estesa dall’est europeo al mediterraneo occidentale. Il grosso dell’aria fredda, ed ovvero quello in linea con il nucleo freddo in quota, tuttavia non avanzerà verso ovest più di tanto, ed anzi si fermerà all’altezza della penisola balcanica, regalandoci solamente una sua diramazione, associata a valori barici e termici in quota non così bassi, seppur inevitabilmente sinonimo di correnti ben fredde nei bassi strati. La dimensione esatta dell’episodio o della fase che stiamo trattando ce la fornisce molto bene il disegno della situazione generale prevista a metà settimana, quando l’azione fredda sarà intorno al suo culmine con il netto contesto retrogrado o anti-zonale, con la fisionomia simil dipolo, con il marcato richiamo da levante, ma anche con una distribuzione anticiclonica alle medie latitudini non così estesa verso l’estremo est europeo o non corrispondente alle estensioni russo-siberiane che guidano gli eventi freddi siberiani più marcati. Non solo; la fase avrà una durata abbastanza temporanea, destinata ad un graduale declino già nel corso della seconda parte della settimana quando le temperature, per ragioni termodinamiche e per effetto dell’irraggiamento notturno, continueranno a mantenersi bassine ma nell’ambito di una fisionomia barica sempre meno associata al flusso dell’est e, per come vuole indicare la simbologia delle frecce viola e rossa riferite al contesto dei giorni 10/11, sempre più caratterizzata da invadenza anticiclonica e da un ritorno ad un inverno assai meno freddo…

Pierangelo Perelli

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