Editoriali — 12 Gennaio 2016

LA STAMPA 5 GENNAIO 1985: L’INVERNO DEL NORD SCENDE SULL’ITALIA, PROVOCANDO GRAVI DANNI NEL MEZZOGIORNO E ISOLE

 

 

L’INVERNO DEL NORD SCENDE SULL’ITALIA, PROVOCANDO GRAVI DANNI NEL MEZZOGIORNO E NELLE ISOLE

NUBIFRAGI IN CALABRIA, NEVE IN SICILIA

DEVASTATA DA PIOGGIA E FRANE LA RETE STRADALE IN PROVINCIA DI CATANZARO, ALLAGAMENTI NEL REGGINO
IN SILA E ASPROMONTE NUMEROSI PAESI ISOLATI
SARDEGNA: NEVE E GHIACCIO BLOCCANO LE COMUNICAZIONI
TEMPERATURE POLARI DAL TRENTINO ALLE MARCHE DOVE SI TOCCANO I -20
DISAGI IN SICILIA, ISOLATI GLI ARCHIPELAGHI MINORI
A ROMA IERI 5 GRADI SOTTO LO ZERO
NEVICA IN TOSCANA
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LA STAMPA 5 GENNAIO 1985

Il grande inverno del Nord Europa scende sull’Italia.
Investe con gelate e nebbie la Pianura Padana, copre di neve gli Appennini, sferza con un forte maestrale la Sicilia e la Sardegna.
Ma i disagi pià gravi si registrano in Calabria con frane, allagamenti, interruzioni stradali.
L’alluvione che ha colpito la Basilicata rischia di ripetersi.

MILANO – Un’altra giornata di freddo e nebbia.
Temperature polari in Valtellina e in tutta la provincia di Sondrio.
Alla frazione Trepalle di Livigno -24 (record stagionale per un centro abitato), Livigno -22, Santa Caterina Valfurva (a fine mese ospiterà i mondiali di alpino con Bormio) -21, Aprica – Palabione -20, Bormio duemila -15.
Dal 1967 non si registrava nella zona un’ondata di gelo tanto persistente

VENEZIA – Nelle province di Padova, Verona e Rovigo visibilità quasi nulla per la nebbia.
Minima stagionale a Verona: -10.
Ieri mattina a Cortina -15, a Sappada -18, sui passi dolomitici -20.

TRENTO – Record stagionale del freddo: ieri notte -13.5 all’osservatorio del Museo di scienze naturali.
Da dieci anni non si registrava una temperatura così bassa.

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Nella notte a Firenze ed Arezzo -8, sull’Abetone, dove ancora manca la neve, -15.
Difficoltà sulle strade dell’Amiata per le strade ghiacciate.
Ieri a mezzogiorno il termometro rimaneva sotto lo zero a Grosseto, Firenze, Pisa, Pistoia.
In serata nevica su gran parte della regione, compresa la Versilia.
Difficoltà al passo della Cisa.

ANCONA – Sull’Appennino marchigiano temperature polari.
Nell’alto Maceratese, a Castel Sant’Angelo sul nera, la colonnina di mercurio è scesa a -20;
a Pintura di Bolognola -14, a Matelica -10.
Ma tutte le Marche hanno trascorso, dal mare ai monti una notte sotto zero.
Gravi difficoltà nel traffico su tutte le strade: dalla variante Adriatica di Ancona Nord fino a Falconara il traffico è stato bloccato dal ghiaccio.
Stessa situazione sulla Statale 76 da Rocca Priora a Chiaravalle, sulla Statale 16 da Falconara a Senigallia.

L’AQUILA – L’attività produttiva è stata semiparalizzata nella mattinata di ieri per il blocco delle strade, soltanto sul mezzogiorno la situazione è leggermente migliorata.
Il ghiaccio rende comunque necessario l’uso delle catene o di pneumatici chiodati.
I mezzi spargisale dell’Anas tengono aperte le autostrade.
Le stazioni sciistiche del Teramano e dell’Aquilano sono aperte.

ROMA – Una spolverata di neve sulla capitale.
Qualcosa di più a Civitavecchia e a Ciampino.
Non accadeva dal 1971.
Secondo l’ufficio meteorologico il fenomeno si potrebbe ripetere.
Ieri mattina si era avuta la minima stagionale: -5 all’aeroporto dell’Urbe.
In centro termometro sul -1.
La parte settentrionale della rete stradale di Roma, soprattutto la Cassia, si è coperta di ghiaccio la scorsa notte.
Numerosi gli interventi dei vigili urbani per deviare il traffico e ridurre i rischi di incidenti anche sulla Flaminia.

BARI – E’ tornato il sole sulla Puglia, ma la temperatura resta bassa.
Mediamente da 3 ai 7 gradi lungo le coste, sotto zero nella Daunia, sul Gargano e nelle Murge.
La neve e la pioggia dei giorni scorsi hanno rimesso in moto le frane nei paesi di Accadia, Deliceto, Monteleone di Puglia, Sant’Agata di Puglia.

POTENZA – Sole anche sulla Basilicata sconvolta dai nubifragi degli ultimi giorni del 1984.
Prosegue l’opera di soccorso ad alcune frazioni rimaste isolate per frane e si tenta di riparare i danni alla rete stradale.

REGGIO CALABRIA – In tutta la regione ci si avvicina alla situazione di rischio.
Nei centri più alti la neve, nei fondovalle e lungo le coste la pioggia, stanno determinando situazioni di gravità in alcuni casi eccezionali.
In provincia di Reggio Calabria la pioggia caduta per tutta la notte e la mattina ha provocato allagamenti in decine di case e numerosi smottamenti e frane.
Alla periferia di Reggio sono isolate le frazioni di Gomeno e Gallinella; la Frazione Santavenera è senz’acqua.
Particolarmente grave la situazione in provincia di Catanzaro.
La giunta provinciale si è riunita ieri mattina per valutare la situazione.
L’intera rete stradale è sconvolta, i danni si contano a miliardi.
Per frane e smottamenti sono state chiuse: la Crotone – Tufolo, la Cutro – Le Castella, la S. Andrea – Marina, la Martirano Lombardo – S Mazzeo – Vetriolo – S. Mango D’Acquino;
la Crotone – Papanice, la Montauro – Montauro Scalo, la Copanello – Carminia, la Andali – Cerva, la Serrastretta – Decollatura, tutte le provinciali.
Inoltre le comunali per Polla, Brognaturo, Confienti, Miglierina.
Per la neve invece sono isolati i centri di Cardinale e Torreruggiero.
Stessa sorte per Nardo di Pace, nel Crotonese, dove è morto un anziano che doveva essere ricoverato in ospedale, Cosimo Cavallaro, di 76 anni.
Sempre in provincia di Catanzaro, a Rogliano, i carabinieri sono riusciti a prestare soccorso ad un pullman di turisti di Matera e ad alcuni automobilisti bloccati dal ghiaccio e dalla neve.
In provincia di Cosenza trenta persone hanno dovuto lasciare le loro case a Longobucco per una frana.
Sulla Sila ha nevicato tutta la notte.
Mezzo metro a Campigliatello e a Lorica.
Bloccati alcuni villaggi, a San Giovanni in Fiore si arriva solo col treno.
Nella Valle del Savuto sono caduti 70 centimetri di neve.

PALERMO – Anche ieri copiose nevicate su Madonie, Nebrodi e Peloritani.
Collegamenti interrotti con tutte le isole minori, tranne le Eolie, a causa del mare in burrasca per forti venti da Nord.
Una spruzzata di neve anche a Ragusa, nel capoluogo regionale termometro a 10 gradi, quasi un record.

CAGLIARI – Ancora grave la situazione nei collegamenti interni dell’isola.
La 113 Carlo Felice tra Cagliari e Sassari è stata riaperta dopo cinque ore di lavoro, ma per tutta la mattinata è stata chiusa tra Macomer e Bonorva.
Situazione peggiore nel Nuorese, nel Sassarese, sulle altre strade: al di sopra degli 800 metri non si passa.
I Pastori della Barbagia sono costretti a scendere a valle.
Il forte vento impedisce la navigazione.

 

5 GENNAIO 1985: A TRENTO CITTA’ -13.5 E NELLE MARCHE PUNTE DI -20

 

 

A TRENTO CITTA’ -13.5 E NELLE MARCHE PUNTE DI -20

 

NEVE IN SICILIA E SARDEGNA CALABRIA VERSO L’EMERGENZA
LA STAMPA 5 GENNAIO 1985 ( RIFERIMENTO AL 4 GENNAIO 1985)
Temperature polari nel Nord Italia, nubifragi in Calabria, la Sardegna ancora bloccata dal vento e dal gelo.
Una giornata, la terza, in cui l’inverno ha provocato danni e gravi disagi.
La situazione più drammatica in Calabria.
La pioggia ha provocato l’interruzione di molte strade, allagamenti, frane che coinvolgono numerosi paesi.
Ancora difficoltà in Sardegna per il vento e la neve.
In Sicilia interrotti per il mare in burrasca i collegamenti con le isole minori.
Al Nord e al Centro sono ancora il freddo e la nebbia a provocare il blocco di molte strade ( Trento ha toccato i 13,5 gradi sotto lo zero, nelle Marche si sono avute punte di -20 gradi).

La Liguria nella morsa del gelo

 

 

GRAVI DISAGI NELL’ENTROTERRA, DANNEGGIATE LE COLTURE FLORICOLE

LIGURIA NELLA MORSA DEL GELO


MENO 15 GRADI A CALIZZANO, MENO 5 A MOLINI DI PRELA’ 

A IMPERIA INVITO A CONTENERE I CONSUMI DI GAS 
IL BORMIDA GHIACCIATO 
ALCUNI CONDOMINI SONO SALTATE LE TUBATURE DELL’ACQUA POTABILE 
FREDDO ANCHE SULLA COSTA, A SAVONA SOFFIA UN VENTO POLARE

LA STAMPA 5 GENNAIO 1985 ( RIFERIMENTO 4 GENNAIO 1985) CRONACHE DELLA LIGURIA – LEVANTE

IMPERIA – L’azienda gas di Imperia ha lanciato un appello agli utenti affinchè limitino al massimo i consumi, esercitando una costante sorveglianza sugli apparecchi durante il loro funzionamento.
Ciò perché “l’eccezionale ondata di freddo di questi giorni comporta maggiori difficoltà per la erogazione di gas nel rione di Porto Maurizio”.
L’azienda aggiunge, nel suo comunicato, che non tralascerà alcuna iniziativa tecnico – amministrativa al fine di eliminare i disagi:
quest’ultimo richiamo si riferisce alla necessità di rinnovare la convezione con il Comune onde trovare i mezzi per rifare la tubatura che collega l’officina del gas di via Argine Sinistro con il rione portorino.
Anche l’osservatorio meteorologico del capoluogo ha confermato l’ondata di freddo, anche se essa non è definibile eccezionale, se comparata a punte registrate in passato.
Ha detto Bino Bini: “La minima notturna registrata dall’osservatorio nella notte fra giovedì e venerdì è stata di +0.6, ai limiti dello zero, che è stato invece toccato e superato nell’entroterra, con meno tre ad Artallo, e meno 5 nelle valli interne, come a Molini di Prelà.
In compenso la massima diurna è stata di +11, mentre il mare ha continuato a fare da moderatore, con una temperatura di +13.5, quasi tale da consentire i bagni.
Bini ha ricordato che in passato la Riviera ha fatto registrare temperature ben inferiori, tali da rappresentare dei record: “Nel febbraio del 1929 si toccarono meno tre gradi, come pure nel 1956, quando, sempre in febbraio si ebbe molta neve.
L’anno terribile fu, tuttavia, il 1893, quasi un secolo fa, quando si toccarono, il 17 gennaio , i meno cinque gradi sulla costa, con meno 7, meno 8 nell’entroterra.
Il gelo fu tale da spaccare il tronco degli alberi di ulivo”.
Non vengono segnalati danni particolari in agricoltura, salvo che nel settore floricolo, che è stato invece colpito: il freddo intenso, infatti, rallenta le fioriture del prodotto in “piena aria”.
Vengono intanto segnalati rialzi eccezionali nel prezzo dei fiori stessi.
L’altro ieri a Sanremo le rose si vendevano a 2000 lire l’una, i garofani a 300 – 350 lire, le orchidee a 7000 lire lo stelo e mimose e ginestre rispettivamente a 9000 e 10 mila lire al chilo.
Sono quotazioni molto alte.
La produzione floricola ligure è tuttavia avvantaggiata rispetto a quella di altre zone, come la Puglia, la Campania e la Sicilia, dove il maltempo ha colpito con maggiore intensità.
BRUNO VIANO

CAIRO MONTENOTTE – Freddo polare in tutta la Valle Bormida e nell’entroterra savonese dove la colonna di mercurio ha toccato i record stagionali.
Meno 15 a Calizzano, -11 a Riofreddo, a Millesimo, a Pontivrea e a Cairo, -10 a Carcare ed Altare,
-13 a Montenotte.
Da oltre una settimana il freddo intenso non tende a diminuire, solo nel pomeriggio di ieri ha preso a soffiare una lieve brezza di mare che tuttavia non ha migliorato la situazione.
I corsi d’acqua sono ghiacciati.
Laghi e torri presentano spettacoli nordici.
Il gelo ha chiuso nella sua morsa anche il fiume Bormida nei tratti più inquinati dove la presenza di scarichi chimici per anni aveva fatto dimenticare l’insolito fenomeno.
Sugli alberi e nei boschi la galaverna nella notte disegna arabeschi fantastici che si dissolvono in parte solo nel pomeriggio.
E a Calizzano il ghiaccio ha iniziato a procurare seri danni.
Sono saltate le tubature dell’acqua potabile, molte auto hanno riportato danni all’impianto motore.
In alcuni condomini il gelo ha lesionato le tubature che portano l’acqua ai termosifoni.
Qualcuno paragona quest’inverno con quello del 1956, quando il freddo attanagliò la Valle Bormida per tutto il mese di febbraio.
Per fortuna le strade sono quasi tutte pulite ad eccezione nei tratti di ombra dove una sottile lastra di ghiaccio provocano continue insidie agli automobilisti.
Il gelo è arrivato alle porte di Savona, dove soffia un vento polare.
I ponti del torrente Letimbro sono bianchi di brina.
Il cielo è terso e le previsioni meteorologiche di ieri non accennavano ad alcun miglioramento della situazione almeno per le prime ore di oggi.
E se non nevica sono dolori per l’unica stazione sciistica del Savonese, Alberola, nel Sassellese, dove gli impianti quest’anno non sono ancora entrati in funzione.
Neppure i centri piemontesi a ridosso della Liguria hanno ancora registrato il tutto esaurito.
Gli agricoltori cominciano a preoccuparsi per le loro colture.
Potrebbero essere seriamente danneggiati, se la morsa di freddo non diminuisce, le viti, gli ortaggi ed i fiori.
In alta Valle Bormida, si teme il peggio e s’invoca la la neve.
La gente corre al riparo.
Ieri mattina era frequente vedere piccoli falò accesi accanto ai muri esterni delle abitazioni per cercare di sciogliere il ghiaccio nelle tubazioni.
Negli scantinati gli inquilini hanno lavorato con rudimentali torce.
Si attende l’arrivo di una perturbazione che faccia salire la colonnina di mercurio di qualche grado.
I guardacaccia provinciali, in previsione di abbondante neve, sono in preallarme per rifornire di foraggio i daini e i caprioli che abbondano in tutti i boschi della zona.

Gian Paolo Carlini

LA TEMPERATURA SI è ALZATA

A GENOVA IL SOLE DOPO IL NEVISCHIO

NELL’ENTROTERRA IL TERMOMETRO E’ SCESO A -6

GENOVA – Giornata di tempo variabile sul territorio di Genova: ieri la temperatura nel capoluogo e nei centri del litorale, sia a levante, sia a ponente, s’è lievemente rialzata, sfiorando anche i 7 gradi verso la metà della giornata anche perché a tratti è piovuto e per circa un quarto d’ora, poco dopo le 14, sul centro di Genova è caduta neve mista a pioggia.
Le precipitazioni non hanno impedito al sole di fare capolino tra le nubi, di tanto in tanto, soprattutto sino alle 15.
poi il cielo sulla costa, da Cogoleto a Sestri Levante s’è coperto di nuvole grigie, basse e pesanti.
Nevicherà nei prossimi, visto che la temperatura non è diminuita e la pressione barometriva invece scende.
Ma la neve a Genova è sempre una strana incognita: da due anni non cade, ne si ferma per le strade ( anche perché per ottenere una densa coltre, occorre una precipitazione eccezionale, dato che il salino di cui è satura l’aria la scioglie rapidamente )
E’ nevicato invece, come nei giorni scorsi, lungo tutto l’Appennino, ma non sui passi di maggior traffico automobilistico.
La temperatura neppure all’alba, comunque sempre sulla costa, è scesa sotto lo zero, mentre nell’entroterra appenninico si sono segnalate punte anche di meno 6 gradi.
Il clima comunque appare particolarmente mutevole, a causa dell’effetto del mare e dei venti.
Infatti continua a soffiare la fredda tramontana che nei giorni scorsi ha fatto scendere il termometro ai minimi record di quest’inverno.
Non si sa quindi quali saranno le variazioni dei prossimi giorni.
Le previsioni della stazione meteorologica dell’aeroporto “Cristoforo Colombo” di Genova sono concordi però nell’indicare ancora un lungo periodo di maltempo e di freddo.

POCHI MINUTI DI NEVICATA SU CAMOGLI E RECCO
RECCO – 
Una intensa, ma breve nevicata, accompagnata dal sole, ha interessato ieri pomeriggio la zona di Recco e Camogli.
L’inconsueto fenomeno atmosferico è durato pochi minuti.
I fiocchi di neve, poi divenuti pioggia gelata, non hanno nemmeno avuto il tempo di imbiancare le due località.

FREDDO E NEVE IN TUTTO IL LEVANTE

E IN VALLE D’AVETO TERMOMETRO A -16

GHIACCIO SULLE STRADE DI MEDIA MONTAGNA

CHIAVARI – In questi giorni si registrano temperature polari nel levante ligure: la colonnina del mercurio è scesa a -16 ieri mattina a Rezzoaglio in Val d’Aveto ( 700 metri ), mentre è giunta a -4 sulla costa.
Il tempo, eccezionalmente sereno, è peggiorato nel pomeriggio e in Val d’Aveto all’abbassamento della temperatura ha subito fatto seguito la neve, che ha cominciato a cadere verso le 15.
Neve e ghiaccio interessano anche quasi tutte le strade di media montagna: sull’Aurelia tra Sestri Levante e Deiva Marina, al passo del bracco, il transito è possibile solo con le catene a causa dei lastroni di ghiaccio che ricoprono la sede stradale.
Analoga la situazione in Alta Val d’Aveto e al passo del Bocco ai confini con l’Emilia.
Le temperature particolarmente rigide della Val’d’Aveto, specialmente quella di Rezzoaglio, si spiegano in parte con la posizione geografica della cittadina, situata in una vallata spazzata dal vento e vicina al fiume.
Non sono tuttavia considerate temperatura eccezionale da queste parti.
Diversa la situazione sulla costa, dove il freddo di questi giorni ha lasciato perplessi i meteorologi e soprattutto la gente, che ha dovuto tirar fuori dagli armadi gli abiti e i vestiti più pesanti.
Nevicate come quella di ieri a Recco e Santa Margherita non sono certo fenomeni consueti, così come la coltre bianca che la settimana scorsa ha ricoperto, per poche ore, Sestri Levante e la sua spiaggia, è un fenomeno più unico che raro.
Rimane positivo, almeno per ora, il bilancio della circolazione stradale: nonostante la percorribilità sia peggiorata molto nelle ultime ore, non si registrano incidenti di sorta, segno che il livello medio di preparazione degli automobilisti è cresciuto in questi ultimi tempi.
Fanno buoni affari comunque, i rivenditori di accessori antimaltempo: i passi montani sono affollati da automobilisti alle prese con il montaggio delle catene da neve.
Sono certamente più comode, specie se il manto nevoso non è eccessivo, le gomme da neve: molti guidatori, però, le considerano troppo costose, specie dalle nostre parti, dove le occasioni per adoperarle non sono molte.
Le ruote chiodate, che assicurano un’ottima presa sul ghiaccio, non sono particolarmente diffuse.


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5 GENNAIO 1985:NOVARA,MINIME STORICHE IN TUTTA LA PROVINCIA, SOPRATTUTTO NELL’OSSOLA NOVARESE SOTTO – GHIACCIO IL GRANDE FREDDO RESISTE

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MINIME STORICHE IN TUTTA LA PROVINCIA, SOPRATTUTTO NELL’OSSOLA
NOVARESE SOTTO – GHIACCIO IL GRANDE FREDDO RESISTE

ARABESCHI FORMATI DAL GELO “DECORANO” LE STRADE DEL NORD – SI CONSIGLIA PRUDENZA

LA STAMPA 5 GENNAIO 1985

 

MINIME STORICHE IN TUTTA LA PROVINCIA, SOPRATTUTTO NELL’OSSOLA
NOVARESE SOTTO – GHIACCIO IL GRANDE FREDDO RESISTE

ARABESCHI FORMATI DAL GELO “DECORANO” LE STRADE DEL NORD – SI CONSIGLIA PRUDENZA

LA STAMPA 5 GENNAIO 1985

DOMODOSSOLA – L’Ossola è ancora nella morsa del freddo.
Nelle prime ore di ieri mattina a Macugnaga la temperatura di tredici gradi sottozero, di poco superiore alla minima record di – 15 che si era registrata in paese nei giorni scorsi.
Ha ripreso a funzionare regolarmente la funivia che sale alla stazione sportiva del Monte Moro, tremila metri di quota.
L’impianto era stato precauzionalmente fermato giovedì per le forti raffiche di vento gelido.
Al Monte Moro si registrano comunque minime notturne di oltre venti gradi sottozero.
Meno 22 gradi sul passo del Sempione ( 2500 metri di quota): lungo l’arteria internazionale si sono formate vere e proprie cascate di ghiaccio che scendono dalle parti rocciose fino alla strada.
Meno diciannove gradi anche a Ciamporino, la nuova stazione sportiva della valle Divedro.
Nonostante le temperature polari, nelle stazioni sportive della zona le piste sono piuttosto affollate.
Non sono pochi gli sciatori che hanno sfidato i rigori del freddo per non rinunciare a una discesa.
L’ondata di gelo continua a provocare disagi e pericoli.
In Valle Vigezzo sono gelate le condutture di un acquedotto nella piana fra Craveggia e Malesco.
C’è voluta quasi una giornata per ripristinare l’erogazione idrica.
Piccoli inconvenienti di questo genere sono però all’ordine del giorno anche nelle abitazioni private.
Sulle strade delle valli si sono formate lastre di ghiaccio: i punti più pericolosi sono stati però insabbiati e fortunatamente non si registrano finora incidenti provocati dal gelo.
Nelle prime ore di ieri pomeriggio l’ondata di freddo si è attenuata a Formazza e ha cominciato a nevicare copiosamente.
Nel giro di un’ora sono caduti dieci centimetri di neve fresca.

VERBANIA – Il freddo è aumentato in queste ultime ore e ieri mattina alle 6.30 all’imbarcadero di Intra, il termometro ha segnato sette gradi sotto lo zero, -10 alla stessa ora nella Piana di Fondotoce e nella gola della Cannobina -12.
Il torrente Cannobino è quasi interamente gelato: così come la “caldaia dei giganti” poco sopra Biganzolo, e ghiacciati sono quasi per tutto il loro tracciato i torrenti che dalle valli scendono al lago.
In collina le strade sono coperte da pericolose lastre di ghiaccio e patine ghiacciate insidiano su molti tratti le nostre provinciali della Valle Cannobina e del Tresa.
Tra Mergozzo e Cuzzago il gelo ha rivestito di una patina anche gli alberi e ghiacciate sono tutte le fontanelle pubbliche.
Sul lago a Laveno il golfo ha nuovamente e vistosamente “fumato” ieri mattina ripetendo quel fenomeno che si verifica ogni qualvolta al forte divario di temperature tra aria e acqua si unisce la presenza di correnti che innalzano i vapori che si formano a pelo d’acqua.
L’osservatorio meteorologico di Locarno – Monti prevede freddo intenso sia per oggi che per domani e per lunedì con minime che anche in pianura potranno toccare nella notte -12 e a 2000 metri i -20.
Da questa sera, sabato, una perturbazione a carattere freddo potrebbe provocare nevicate anche sulle nostre zone fino in pianura.

NOVARA – Dopo il gelo dei giorni scorsi, che ha fatto scendere il termometro anche in città a meno 8 la notte tra martedì e mercoledì, la situazione per rimanendo sempre su livelli è meno rigida nel capoluogo e nella “Bassa Novarese”.
Ieri c’è stata una bella giornata di sole che ha fatto rialzare di qualche linea il mercurio dei termometri decisamente fermo, nelle ore notturne, nella zona sottozero.
Anche se la temperatura rimane abbastanza pungente non tutti si lamentano in quanto si tratta di un freddo “asciutto”.
Infatti, sotto certi aspetti, è preferibile alle nebbie ed all’umidità.

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Meteo Sincero

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