Curiosità dal Mondo & Misteri — 14 Giugno 2013

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Cresce nel boschi del nord est d’Italia la presenza della Ixodes Ricinus, diffusa principalmente in Asia ed Europa orientale, capace di trasmettere la Tick borne encephalitis (Tbe), una meningoencefalite. In Friuli il vaccino è gratuito

Attenzione alle zecche nei boschi del Friuli e di tutto il Triveneto: le autorità sanitarie europee hanno chiesto anche all’Italia di inserire fra le malattie “notificabili”, la Tick borne encephalitis (Tbe), una meningoencefalite trasmessa da una zecca diffusa da qualche tempo anche nell’angolo più a oriente d’talia.

Si tratta della Ixodes Ricinus, diffusa principalmente in Asia e nell’Europa dell’Est, localizzata da noi fortunatamente con una forma più leggera. Si tratta di una patologia emergente (80 casi in Italia dal 2000 e oggi circa 30 all’anno) ed è anche sottostimata, perchè i due terzi di coloro che vengono morsi da questo acaro (per lo più senza che il soggetto se ne accorga), hanno reazioni simili a quelle di una banale influenza che si esaurisce in un paio di settimane.

Ma, come ha riferito Fabrizio Pregliasco del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Milano, “in un 30% di casi subentra una seconda fase, con l’interessamento del sistema nervoso centrale  e con possibili danni permanenti e invalidanti. Nell’1-2% dei casi è mortale”.

Per questo tipo di patologia non esiste una cura, ma prevenire l’infezione è possibile. si può fare con un vaccino costituito da tre iniezioni che proteggono al 98% per 5 anni. Nella nostra regione è gratuito (30 euro altrove).

Per cautelarsi, nel caso in cui si scelga di fare un’escursione nelle zone a rischio, è consigliato un abbigliamento adeguato impregnato di spray repellente. Alla fine è bene controllare le parti umide o sudate del corpo, dietro le orecchie, sotto lo zaino, sotto la cintura. Tornati dalla gita è bene fare una doccia, perché la Ixodes Ricinus impiega un po’ ad attaccarsi e la doccia può farla cadere. E’ importante che non venga mai schiacciata o spremuta, visto che equivale a farsi una iniezione del virus, ed è meglio evitare di togliersela da soli. La cosa migliore è rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale più vicino.

Fonte:

UdineToday

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