Editoriali Slider — 24 Dicembre 2025

Il tempo fa il suo corso e non da certamente retta a quanto i modelli indicano a 5-7-10 giorni. Le analisi di medio e, soprattutto, lungo termine sono calcoli rispettabilissimi ma sempre da considerare ancorati a determinati valori di probabilità. E come detto in precedenza è certamente legittimo esaminare dette analisi ma senza presentare le medesime come quasi certezze o urlare, entusiasti, alla grande situazione che esse presentano. Tutto questo ce lo dimostra, per l’ennesima volta, quanto accaduto negli ultimi giorni e nelle ultime ore. Giorni fa più modelli mostravano la possibilità, dopo natale, e/o oltre, di afflussi freddi di una certa consistenza. Le ultime analisi detta possibilità la sfumano molto, pur confermando quel pò di inverno da me tracciato in precedenza. Il rex blocking sul continente, come apportatore di correnti fredde in mediterraneo, ha il suo teorico valore, ma poi occorre sempre inquadrarne la disposizione nonché l’evoluzione. Evoluzione che, in questo caso, propone qualcosa di poco gradito ai freddisti, ed ovvero una preliminare allettante situazione di depressione mediterranea che tende a richiamare correnti orientali o nord-orientali, seguita, però, da una invadenza anticiclonica che detta circolazione la delocalizza ad ovest, isolandola e chiudendo, almeno in buona parte, alle stesse correnti dell’est. Il mio disegno, relativo alla situazione generale prevista a 48 ore, inquadra perfettamente il contesto sopra descritto in cui risulta, infatti, ben evidente, in quota, la separazione tra la depressione mediterranea in spostamento verso ovest e la saccatura fredda sull’europa nord-orientale. Tra le due configurazioni si interpone una sella o una disposizione relativamente anticiclonica che fa da area di separazione, ponendo le due circolazioni negative in opposizione di fase. Inutile segnalare la possibilità, comunque, di un certo richiamo balcanico al suolo, soprattutto sul mediterraneo settentrionale, ma moderato e, certamente, tutt’altro che in consolidamento. Visto il contesto ciclonico mediterraneo non è di sicuro da escludere un momento di segno invernale con venti dai quadranti orientali e tempo molto incerto, ma è sicuramente da escludere, almeno nel breve/medio, la possibilità di un afflusso freddo significativo. Che i freddisti, comunque, non disperino, perché l’aria artica ci riproverà, e magari tra fine anno e capodanno o, più probabilmente, ad inizio gennaio. Ma stiamo parlando di lungo termine, e, dunque, di analisi tutte molto da verificare nei prossimi giorni e, come sempre, da prendere con le dovute molle…

Pierangelo Perelli

 

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