Editoriali Slider — 28 Agosto 2021

I primi veri segni di declino stagionale non vanno certamente interpretati come la fine dell’estate. Vanno interpretati per quello che rappresentano, ovvero per quel qualcosa che, sul piano della configurazione meteo, indica una certa stanchezza della stagione. E questo, come detto, non può certo significare che il sub-tropicale non possa tornare, per qualche fase, ancora protagonista, seppur nell’ambito di una ponderata evolutiva proiettata verso la stagione successiva. Qualcuno questo sub-tropicale, nella versione del suo ramo africano, lo chiama lucifero, e ammette che il medesimo non è detto che non possa tornare. Al netto del fatto che fare queste ammissioni significa scoprire l’acqua calda quello che, a mio parere, è più grave, è che certi modi di fare cronaca o informazione meteo, che io trovo molto discutibili, si diffondano nella cultura di massa e nei media ed occupino talora importanti servizi di informazione fino al punto di diventare un luogo comune, un detto istintivo, un dato per scontato, secondo la perfetta regola della cultura di massa appunto, e di quella parte della cultura di massa che pensiero non è ma che è istinto, dogma, acefala fotocopiatrice. MI dispiace dire queste cose ma quando si vuole bene a qualcosa, crea un certo disagio vedere questo qualcosa strapazzato e ridicolizzato. Un bravo meteorologo, assai serio e professionale, che vediamo anche in tv, ha ammesso pubblicamente, qualche tempo fa, di ritenersi un professionista il cui compito è fare informazione e non quello di scrivere titoloni, quale funzione da lasciare volentieri ad altri. E si può capire a quali titoloni si riferisse. Ma si sa; in un mondo in cui dominano vetrina, apparenza e falso, vil denaro, pubblicità, business e mercato, questo ed altro. Ho letto in un libro che la pubblicità crea un processo di omologazione del pensiero di massa verso il basso. Nulla di più vero e di assai marcato in un mondo nel quale non solo la pubblicità ha invaso ogni minuto dell’esistenza ma dove è sempre di più diventata poco geniale, anzi demenziale ed esosa. Venendo alla situazione meteo dicevo dei primi segni di declino stagionale. Di fatto, e ce lo dicono anche le benefiche ed assai attese, per quanto brevi, piogge toscane di questa mattina, la configurazione che vede un omega disposto tra l’alto oceano e l’europa nord-occidentale, non può che determinare quanto già ampiamente descritto nel corso degli ultimi giorni, ed ovvero una netta vorticità negativa sul continente capace di influenzare, seppur marginalmente, la nostra penisola con aria settentrionale più fresca e moderatamente instabile. Non solo; l’esaurimento di detta configurazione, da mettere in conto ad inizio mese, con un più o meno temporaneo ridisporsi delle correnti da occidente potrebbe anche finire per mettere in moto una saccatura, stavolta di matrice perfettamente occidentale, in grado di guastare i giorni 5/6 (vedi il disegno della situazione prevista tra il 2 ed il 3 e la simbologia descrittiva della evoluzione immediatamente successiva). Quanto poi il sub-tropicale sia destinato a rifornire di nuova energia l’estate settembrina lo vedremo, dato che sui suoi movimenti e consolidamenti, più o meno decentrati sul vicino atlantico, oppure in pieno mediterraneo, o ancora nuovamente sull’europa nord-occidentale, è troppo presto per dire…

Pierangelo Perelli

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