Editoriali Slider — 19 Febbraio 2022

Le tempeste sul nord-europa danno una chiara indicazione di quella che è la insistente fisionomia barica e dei flussi al livello euro-atlantico. Ed è quella di un fronte polare ben spostato a latitudini settentrionali nonché associato ad un forte gradiente. Un così elevato indice zonale alle latitudini del nord-europa, una salda fascia sub-tropicale invadente ed un vortice polare compatto e relativamente decentrato dalla parte dell’atlantico, non possono far altro che produrre, a quelle latitudini, un flusso molto intenso in un contesto mobile fatto di perturbazioni e profondi vortici in transito veloce da ovest ad est. A tutte le quote oltre una certa latitudine sussistono valori barici molto bassi mentre sussistono valori relativamente alti alle latitudini medio-basse e del mediterraneo. A tutto questo corrisponde un forte gradiente barico distribuito lungo una fascia relativamente stretta nonché, a quel livello, un conseguente jet stream caratterizzato da deboli ondulazioni, accelerazioni ed intense velocità di flusso. Una tale configurazione non è, nell’ambito degli ultimi anni, la prima volta che si determina, ed è la conseguenza di scarse dinamiche meridiane nonché di un sub-tropicale saldo e ben disposto. Il mediterraneo, relativamente protetto dalla fascia anticiclonica e ben distante dal flusso sopra descritto, guarda le tempeste del nord-europa da lontano e nella calma piatta di un disegno climatico assai monotono e poco invernale. Introdurrà una certa temporanea variazione al tema una sbuffatina fredda ad inizio settimana, ma sempre nell’ambito di un contesto mobile a rapida evoluzione e con spinte settentrionali maggiormente destinate alla penisola balcanica. Tant’è che se guardiamo, nel disegno, la situazione generale prevista intorno ai giorni 23/24, notiamo, alle nostre latitudini, ancora e di nuovo la presenza di alte pressioni piuttosto che di basse pressioni e di afflussi freddi. Mentre notiamo quella che è, invece, una persistente situazione di profonde basse pressioni successive associate a forti venti e di un treno perturbato, sul nord-europa. C’è da dire che alcuni modelli intravedono qualcosa di assimilabile ad un certo cambiamento nel segno di spinte anticicloniche in direzione della scandinavia con conseguenti possibili accensioni di retrogressioni, verso fine mese, ma tutto ciò rappresenta, al momento ed ancora, qualcosa di non caldeggiato in modo uniforme e di molto molto ipotetico…

Pierangelo Perelli

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