Editoriali Slider — 17 Febbraio 2022

Uscire da questa lunga fase stagionale nel segno di un sub-tropicale ben attivo e, per quanto associato ad un contesto mobile, piuttosto disposto a nord in latitudine, appare tutt’altro che semplice tant’è che la stessa fisionomia potrebbe accompagnarci almeno sino alla fine del mese. I segni di possibili oscillazioni meridiane future non sono assenti ma occorre considerare che, al momento, non appaiono in grado di rivoluzionare il disegno generale suddetto. Le medesime onde eventuali sembrano voler continuare ad obbedire a disposizioni che vedono le saccature e le sbuffate fredde collegate risultare sempre sospinte e confinate ad est. E se la porta del nord, così come in parte anche quella dell’ovest, rimangono relativamente chiuse accade che il tempo mediterraneo, in un contesto di alternanza di stabilizzazioni e deboli o moderate destabilizzazioni, è destinato a rimanere relativamente secco e mite. Il disegno della situazione a 500 hPa (colori) e il profilo dei flussi a 300 hPa (frecce) previsti intorno ai giorni 22/23 delineano un affondo balcanico che bene si inquadra nel contesto sopra descritto e che lascia comunque all’asciutto e nel regime anticiclonico la nostra penisola, fatta eccezione per la possibilità di un minimo di sua influenza sui settori adriatici ed al sud. Ad ovest della stessa saccatura in spostamento verso levante si può bene notare come la configurazione risulti ancorata ad un disegno anticiclonico e ad un flusso oceanico occidentale tanto intenso quanto piuttosto disposto a nord ed influente, in termini di forti venti e di tempo perturbato, alle latitudini europee settentrionali. La solita falla ad ovest del nord africa, a sua volta, non aiuta certo evoluzioni invernali ed aiuta semmai la componente afro-mediterranea del sub-tropicale. Da cui la persistenza di un quadro stabilmente fedele ad un alto indice NAO, con un quadro di forte gradiente tra l’anticiclone e le depressioni sul nord-atlantico e con una fascia anticiclonica sub-tropicale quale barriera rispetto sia alle irruzioni fredde che alle infiltrazioni umide instabili da occidente. Da qui a fine mese non si possono certo e comunque escludere flessioni bariche temporanee, ma sempre non così significative, così come non si può escludere la possibilità che febbraio si chiuda privo di memorie invernali degne di nota…

Pierangelo Perelli

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