Editoriali Slider — 16 Settembre 2022

Nel trattare di tragedie causate dal tempo purtroppo ci si ripete in modo stucchevole. E senza scomodare a sproposito i cosiddetti cambiamenti climatici il fatto che il clima sia sensibile alle attività umane ed all’inquinamento non è certo qualcosa di cui dubitare. Così come non c’è molto da dubitare anche riguardo al fatto che le potenze mondiali, politiche ed economiche, poco facciano per limitare i relativi danni. La guerra, come quella in corso, di personaggi acefali e completamente accecati dal desiderio di potere e per nulla sensibili a cose inerenti umanità e aspetti limitrofi, lo dimostra. Dopodiché esiste il caso, anche se certi fenomeni in atto da anni o da alcuni decenni, non sono più un caso. E anche l’alluvione lampo delle marche rientra nel perfetto quadro di un fenomeno dettato, non tanto dalla perturbazione e dalla saccatura in transito abbastanza normali per il periodo, quanto dalla energia termica fornita dalle basse latitudini e coerente con la presenza di un sub-tropicale assai prodigo di rifornimenti del relativo carburante. Il mio disegno illustra la situazione generale meteo di ieri pomeriggio/sera in cui è presente e ben attivo un classico cluster temporalesco autorigenerante in veste di V-shaped proprio sulle marche, in estensione sull’adriatico ed in sviluppo più o meno da ovest ad est lungo il relativo flusso in quota. Proprio a detta situazione a 500 hPa (colori) fa corrispondenza una marcata linea di getto con accelerazione (frecce blu) frutto del fatto che proprio a quel livello ed alle alte quote è presente una linea di forte contrasto tra l’aria più fresca di una moderata saccatura e quella ben calda che il sub-tropicale pompa da ovest o sud-ovest. Se a tutto questo aggiungiamo una situazione al suolo di moderato segno depressionario sul nord-italia (linee bianche) e favorevole, per effetto della dinamica dei venti al suolo, al richiamo di un flusso da meridione (linee bianche) si può arrivare a capire molto bene il contesto generale di una situazione quanto meno assai instabile e favorevole allo sviluppo di sistemi temporaleschi di una certa entità (forte divergenza in quota, apprezzabile wind shear direzionale e di modulo, attiva convergenza con apporto di aria caldo-umida, forti contrasti). Va altresì detto che lo sviluppo di sistemi temporaleschi di una certa entità non necessariamente crea alluvioni come quella delle marche. Le può creare soprattutto quando uno sviluppo di questo genere risulta, per ragioni di dinamica dei flussi, stazionario o insistente, a causa di una continua rigenerazione di se stesso a monte lungo un flusso che, per quanto tendente a traslare, trasla in un modo molto lento ed in maniera tale da rendere il cluster insistente sulla medesima area per ore e per un continuo apporto di nuove celle temporalesche…

Pierangelo Perelli

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