Editoriali Slider — 08 Giugno 2021

Esistono configurazioni generali che, una volta che si sono affermate, tendono a persistere. E’ il caso di quella che da tempo vede l’atlantico deviare verso il nord-europa e che vede la conseguente disposizione depressionaria dell’est ampliare la propria influenza verso ovest. Situazioni di questo tipo, relativamente di blocco, possono, in casi estremi e per effetto della dinamica che tende a deviare gli assi di onda in senso orario, evolvere verso disposizioni a “dipolo”. Non è, però, il caso di quella in atto, tuttavia non del tutto esente dal tentativo depressionario di forzare verso occidente. Detto tentativo finisce per delineare un profilo a debole ansa ciclonica sui balcani e sino al mediterraneo centro-orientale, con il risultato di creare la tipica situazione ad instabilità potenziale da aria fredda in quota che diventa attiva nel corso delle ore pomeridiane soprattutto e, segnatamente, su zone interne e settori di levante. Il fiorire di aree temporalesche proprio nel corso dei pomeriggi è il segno fenomenologico più marcato di questo corso, di contenimento rispetto alla possibilità dell’affermazione di una franca estate. Non che giugno non possa essere un mese con le caratteristiche di un periodo di transizione e che ricorda elementi della stagione di mezzo. Tuttavia risulta evidente come, rispetto ad anni passati, questo inizio stagionale risulti esente, per il momento, da ondate di caldo e, soprattutto, da ondate africane. Il tutto proseguirà almeno sino a metà mese, per qualche modello con la prospettiva di un certo graduale aumento barico con relativa stabilizzazione, e per qualche altro con la prospettiva di una certa persistenza o di recrudescenze dell’azione ciclonica sopra descritta. ECMWF ci dice ad es., per come indica il disegno con le frecce blu della situazione generale prevista a metà mese, di un contesto nel quale i valori barici, minati sia ad est che da una depressione iberica che tenta di guadagnare verso levante, tendano a mantenersi, in quota, relativamente bassi o non troppo alti. Altri modelli, viceversa e per come vogliono indicare le altre frecce, pur escludendo inquietanti promontori mediterranei, danno credito a qualcosa di tendenzialmente più anticiclonico e più o meno occidentale o nord-occidentale…

Pierangelo Perelli

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