Editoriali Slider — 04 Febbraio 2021

Il disegno della situazione prevista nel medio termine e tra i giorni 7 ed 8 febbraio fornisce in modo facilmente comprensibile i segni di una configurazione che vede una azione easterlies alle latitudini medio-alte e la complementare azione westerlies alle latitudini del mediterraneo. Ne consegue che il freddo corre da est ad ovest piuttosto distante da noi e che le nostre aree sono interessate dal flusso atlantico. Una situazione del genere si crea quando le regioni artiche sono interessate da rialzi barici che si estendono, che possono anche determinare evidenti frammentazioni del vortice polare o split, ma che, come in questo caso, non operano in maniera tale da dirigere lobi dello stesso vortice verso l’europa meridionale. Quanto può accadere nei prossimi giorni tra canada e stati uniti, dove il lobo canadese può invece affondare in maniera significativa, può certamente essere collegato a detta situazione emisferica, ma non bisogna considerarlo un fatto particolarmente eccezionale. La forte discesa artica sugli stati uniti settentrionali ed orientali è un evento non così infrequente che trova le sue ragioni in un contesto barico ed orografico completamente diverso dal nostro. Non ha senso, pertanto, meravigliarsi del fatto che, a parità di latitudine, gli USA hanno inverni completamente diversi dai nostri. Nel disegno vediamo anche, in base alla distribuzione dei centri barici, come e dove si muove il flusso dell’aria fredda, sia in quota che al suolo, intenso ma assolutamente non influente per l’area mediterranea e per le nostre latitudini. In relazione a detto flusso notiamo anche una estensione anticiclonica abbastanza invadente o estesa che, però, per poter dirigere l’aria artica verso il sud-europa, si colloca troppo a nord-ovest. Purtroppo per i freddisti detta situazione, e lo dicono vari modelli, potrebbe anche persistere per qualche tempo ma occorre anche dire che, alla luce di tutti i vari forecast, i termini di quanto può accadere verso la metà del mese risultano ancora di difficile interpretazione. Per quanto andare oltre di 5-7 giorni consente solo di fare mere ipotesi mi permetto, comunque, di considerare una di queste ipotesi e, più interessante di altre, quella che vede, in dirittura di fine prima metà del mese, un certo rallentamento del jet stream, o una sua divaricazione, utile a creare dei rialzi barici in sede islandese, a frenare od ostacolare un franco flusso atlantico e a favorire infiltrazioni alle basse latitudini assimilabili ad un ramo secondario del getto. E’ questa una ipotesi da considerare interessante perché configurazioni del genere, a questo punto della stagione, possono favorire una certa affermazione del russo-siberiano verso occidente e, con essa, la possibilità di richiami continentali nei bassi strati (configurazione rappresentata dalla simbologia color viola)…

Pierangelo Perelli

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