Editoriali Slider — 03 Novembre 2020

La storia meteo di questa settimana risulta confermata ed ancorata ad una rimonta sub-tropicale atlantica in direzione dell’europa settentrionale destinata a generare affondo retrogrado e conseguente cut-off in sede iberico-oceanica. E risulta, pertanto, associabile ad una affermazione anticiclonica continentale susseguente, con massimi sull’europa centrale, con freno alla spinta atlantica e con possibili temporanei richiami da oriente. Al netto di questa evoluzione, molto probabile, stanno diventando assai interessanti certi forecast che guardano ai giorni successivi e compresi tra fine decade e metà mese. Occorre, altresì, dire, che, per quei giorni, non sussistono di sicuro certezze, ed anzi, i modelli non si presentano affatto uniformi. Ma c’è un aspetto evolutivo che li mette, al momento, d’accordo. Ed è quello di un sub-tropicale che si mostra poco arrendevole nei confronti del flusso atlantico e che si mostra, invece, piuttosto propenso ad alzare la testa in sede continentale, nonché a spingere aria calda in quota in direzione delle latitudini settentrionali. E’ una tendenza, questa, che può comportare, per il mediterraneo e per l’italia, possibilità di un certo interesse perché se, nel caso di rialzi francamente continentali, è vero che una disposizione altopressoria spostata ad est rappresenta la fonte di un tempo sud-occidentale più o meno disturbato dall’atlantico, è altrettanto vero che una disposizione più spostata ad ovest può inglobare dette aree nel contesto della eventuale azione opposta, di matrice orientale. Da qui a dire che avremo rialzi barici continentali e scandinavi tali da accendere il russo-siberiano ed eventuali ponti di weikoff, ce ne corre. Ma non possiamo neanche nasconderci che, tra le varie ipotesi degne di credito, c’è anche quella di un corso di metà mese governato da disegni antizonali e da richiami freddi da levante. Il disegno, che mostra la situazione prevista in quota ed al suolo dal modello europeo ECMWF per fine prima decade o inizio seconda, evidenzia l’invadente alta pressione che si estende su buona parte del continente e che raggiunge le latitudini della scandinavia, mentre la simbologia rappresenta quella che, sostenuta dal modello americano GFS nel quadro di un consolidamento di espansioni anticicloniche progressive ed ulteriori verso nord-est, è l’ipotesi evolutiva dei giorni successivi maggiormente orientata nella direzione di blocchi ad ovest e di azioni retrograde fredde continentali…

Pierangelo Perelli

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