Editoriali Slider — 01 Settembre 2019

La doverosa premessa, rispetto a quanto sta per succedere o che potrebbe succedere, è che i prossimi prospettici tentativi di attacco all’estate risultano concreti ma integrano anche le possibilità di colpi non così decisi e/o definitivi. Scomparsa ogni velleità del ramo africano in questo frangente sono le azzorre, infatti, che puntano a mantenere scampoli di stagione, combattute tra la voglia di promuovere decisi promontori oceanici e spingersi verso nord a scompaginare il quadro e la voglia di produrre cunei verso est a protezione, almeno parziale, del mediterraneo. Tuttavia il quadro meteo euro-atlantico sta cambiando e sta cambiando nella direzione di una revisione, in senso negativo, delle solidità anticicloniche estive. La falla mediterranea attualmente presente, segnata nel disegno dalla linea rossa, rappresentativa di una isoipsa di riferimento, denuncia una scena sostanzialmente aperta alla instabilità generale, soprattutto diurna, nonché una azione perturbata in risalita dai settori meridionali. Complessivamente corrisponde ad un disegno ibrido, estivo per certi versi e autunnale per altri. La medesima falla, tra l’altro, non appare destinata a rapido colmamento, ma, piuttosto, ad evolvere in staffetta di altre azioni cicloniche di origine atlantica e più incisive. Il relativo successivo attacco, dalle apparenze di qualcosa di ben più deciso, è quello che corrisponde all’affondo di una saccatura ben delineata e inclusiva di circolazione ciclonica, proveniente dall’europa nord-occidentale e possibile fonte di un significativo guasto sul centro-nord, a partire da metà settimana. Il disegno generale, che si riferisce alla situazione prevista in quota da ECMWF tra giovedì e venerdì evidenzia, in modo chiaro, lo stesso affondo e marca, con la linea blu della isoipsa di riferimento, il trend orientato nella direzione di una crisi della stagione. Occorre dire che le certezze rispetto a questa tendenza sono parzialmente osteggiate da alcune proiezioni modellistiche che vedono una maggiore ingerenza azzorriana ed una azione più spostata a levante, ma è anche altrettanto vero che, in linea generale, la configurazione su scala continentale, che si prospetta fino almeno a tutta la prima decade del mese, delinea un profilo azzorriano votato più a favorire infiltrazioni settentrionali e nord-occidentali o correnti occidentali moderatamente instabili che ripristini decisi di natura estiva…

Pierangelo Perelli

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