Editoriali — 24 Ottobre 2016

23-10-2016 – Salve a tutti, proseguiamo in questa emozionante analisi dei modelli per il medio e lungo termine, giunta ormai al terzo capitolo. Si sta trascurando, in verità, quanto previsto nel breve, dove sarà il caldo a dominare al scena nei prossimi giorni, ma gli argomenti sono tanti e, pertanto, vanno operate delle scelte.

La scelta riguarda quindi il periodo compreso tra la fine di Ottobre e la prima settimana di Novembre, quando un’evoluzione davvero peculiare sembra potersi affermare a scala emisferica.

Iniziamo proprio dall’ultimo giorno di Ottobre, grandi manovre in Artico (fig.1).

fig.1

gfsnh-0-192

 

La fig.1 è davvero significativa per ciò che concerne l’analisi strutturale del VP per il prossimo periodo, sono presenti i seguenti elementi:

1) Una robusta figura anticiclonica dinamica (Ad, presente a tutte le quote), che si fa largo fino al polo dall’Atlantico, direttamente correlata all’anticiclone delle Azzorre (wave 2 trospoferica). Si tratta di una pulsazione davvero potente, con un anticiclone che raggiunge i 1040 hPa proprio nell’Artico e 1050 hPa sulla Groenlandia.

2) Nel bassopiano siberiano centrale un’altra figura anticiclonica (At) è vista affermarsi con massimi intorno 1035 hPa. Come accennato ieri, si tratta dell’abbozzo dell‘anticiclone termico siberiano, forte soprattutto nei bassi strati e alimentato dalle già bassissime temperature presenti in tali località (si sfiorano già i -40° C in Yacuzia).

3) Un lobo gelido de VP si distacca quindi sull’Europa, avendo strada libera verso sud al fianco dell’anticiclone di blocco atlantico.

Tutti i caratteri descritti costituiscono la combinazione perfetta per avere ondate di freddo e neve intense nella stagione invernale fino al Mediterraneo.

Cosa succederà adesso, in pieno autunno??

Occorre innanzitutto stabilire se il nucleo gelido può giungere più a sud, nelle nostre regioni. Nella emissione in esame, in realtà, solo una piccola parte del freddo e del maltempo giunge nel territorio italiano nei giorni successivi, ecco la carta relativa al giorno 4 Novembre (fig.2).

fig.2

gfsnh-0-288-1

Nulla di fatto quindi??

In realtà, sebbene trattenuto alle alte latitudini da un moderato ricompattamento del VP, il nocciolo gelido riesce comunque a inviare masse d’aria fredda nel Mediterraneo nella prima settimana di Novembre, ecco la carta per il giorno 6  delle anomalie di temperatura al suolo, gran parte dell’Europa e dell’Italia al freddo (fig.3).

fig.3

gfs_t2ma_eu_49

Ma l’analisi può spingersi oltre, un tale terremoto nelle regioni artiche, non può passare completamente senza conseguenze alle medie latitudini e, infatti, il grafico degli “spaghetti” lo manifesta, con numerose perturbazioni sottomedia (fig.4).

fig.4

mt8_verona_ens-6

Per chi si vuole divertire, eccone una delle migliori, con split di u nocciolo freddo proprio nel Mediterraneo (fig.5).

gensnh-9-1-276

In parole più semplici, dall’analisi completa dei modelli si evince come la probabilità di avere un’ondata di maltempo e freddo nel Mediterraneo e in Europa, con neve a quote medio-basse sulle Alpi e parte dell’Appennino nella prima settimana di Novembre, è sicuramente contemplata. Contemplata non vuol dire certa, in questa sede non si forniscono certezze.

Ad ogni modo, sembra che la figura anticiclonica di sbarramento siberiana possa formarsi con buona rapidità in questo inverno, stante l’ampia copertura nevosa in quel settore, operando un disturbo al getto polare all’ingresso del continente euroasiatico e, in sostanza, a tutto il VP nella stagione invernale (fig.7).

gfsnh-5-192 

Per concludere, un rapido sguardo alla stratosfera, che ci indica come, ai piani alti, il VP continuerà a essere disturbato anche nella prima parte di Novembre, con un accenno di bilobazione, che però non evidenzia ancora una persistenza particolarmente lunga (fig.7).

fig.7

gfs_z10_nh_f240

 

La bilobazione si estende su tutta la media stratosfera e potrebbe in effetti fornire un valido contributo alla destrutturazione del VP alle quote troposferiche durante le prima settimana di Novembre (fig.8).

gfs_z30_nh_f240-1

Insomma, ci sono chiari segnali che potrebbero indicare un mese di Novembre molto movimentato nel Mediterraneo e nel territorio italiano, forse addirittura nevoso, ma avremo bisogno i altre conferme, oggi le abbiamo avute.

 

Ciao ciao

 

Ilario Larosa (meteogeo)

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