Disastri d'Italia — 24 Settembre 2016

ROMENTINO – L’emergenza in territorio romentinese prosegue.

Le ordinanze emesse nei giorni successivi all’incidente del pozzo Trecate 24 sono tutt’ora in vigore.

Ha dichiarato il sindaco Alberto Negri durante il consiglio comunale di lunedì 7 marzo. “Nessuna ordinanza verrà revocata per il momento in attesa di ulteriori comunicati da parte della prefettura”.

Si protrae quindi nel tempo il disagio per le famiglie romentinesi evacuate; ancora bloccati i lavori presso la Fonderia Triestina e la Ditta Pattano Felice; chiusi i laghetti di pesca sportiva.

Rimane sospesa la vendita di generi alimentari al mercato settimanale; sempre esteso a tutto il territorio comunale il divieto di coltivazione.

A fronte delle lamentele degli agricoltori, costretti a ritardare i lavori di preparazione dei terreni per la semina del riso, il sindaco ha rassicurato che “entro il 20 marzo sarà comunicato e certificato quali saranno i terreni che potranno essere coltivati nelle aree non interessate dall’inquinamento, termine quest’ultimo considerato accettabile dai coltivatori diretti.

Solo una volta effettuati i rilievi si procederà all’opera di bonifica sui terreni inquinati stimabili attorno alle 800 – 1000 pertiche”.

Su questo punto il sindaco Negri è stato fermo, rivendicando all’amministrazione in tutti i suoi organismi (Ministero, Regione, Provincia e Comune) l’intervento di bonifica dei terreni: “Si andrà ad un protocollo d’intesa tra le amministrazioni per le opere di bonifica”.

Mentre l’èquipe universitaria di Pavia e la ditta Alos di Torino sono impegnate nel monitoraggio di aria, acqua e suolo, vengono effettuati ulteriori controlli dell’aria tramite le centraline installate sul comune, in via Belletti, in via Fossale e alla Cascina Torre.

Lunedì scorso in consiglio comunale l’ingegnere Giorgio Cecchi della ditta Alos di Torino che ha risposto alle domande dei consiglieri preoccupati per eventuali danni biologici che l’incidente potrebbe avere provocato.

“L’idrogeno solforato si è diffuso in quantità così ridotte da fare escludere danni alla salute.

A causa dell’erogazione incontrollata una massa costituita da vapore acqueo, greggio e metano si è dispersa nell’atmosfera: il petrolio estratto in questa zona è di buona e i suoi componenti aromatici, cancerogeni, sono ridotti.

Romentino è stato fortunato perchè nella fase eruttiva più violenta il vento soffiava verso Trecate; solo nella fase finale la pioggia nera ha investito il territorio romentinese ma la quantità di greggio era bassa ed era elevata quella di vapore acqueo, per cui nei terreni di Romentino è possibile trovare una maggiore percentuale di sale comunque sopportabile dal riso”.

MARIANNA CALIO’

ELEONORA GROPPETTI

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