Editoriali — 10 Marzo 2015

L’aria fredda in arrivo dai quadranti orientali tra giovedì e venerdì potrà nuovamente determinare qualche nevicata a quote basse (300-500m) lungo l’Appennino meridionale e sul medio Adriatico, ma non in pianura.

Il contributo della goccia fredda in arrivo dall’Atlantico per il fine settimana potrebbe determinare nevicate sino a 500m sul nord-ovest e sull’Appennino centro-settentrionale, il richiamo di correnti fredde da est nei bassi strati potrebbe temporaneamente abbassare tale limite a 300m nel corso della giornata di domenica sull’ovest della Valpadana, con qualche momento di neve mista a pioggia sino in pianura nella notte su lunedì 16 marzo tra Piemonte ed ovest Lombardia.

E’ questa la massima concessione alla neve da parte dei modelli ad area limitata, che inquadrano sul nostro territorio quanto prevedono i modelli globali.

L’impressione è che, vivendo in un’epoca di riscaldamento, anche le irruzioni fredde dai quadranti orientali ne risultino ridimensionate e di conseguenze non siano in grado di produrre il freddo sufficiente per garantire nevicate tardive in pianura, che sino a qualche anno fa in marzo erano abbastanza frequenti.

Inoltre è proprio l’Europa il Continente che sta pagando il riscaldamento più importante, soprattutto perchè snobbata dalle grandi masse d’aria fredda che invece agiscono in modo anche severo negli States.
Fonte: Meteolive.it__069314___2015-03-09_082532

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