Disastri d'Italia — 14 Gennaio 2016

9 Gennaio 1985: Ad un Passo dall’emergenza, gravi i danni nelle regioni centro – meridionali

 

NELLE REGIONI CENTRO – MERIDIONALI I DANNI PIU’ GRAVI, CINQUE PERSONE UCCISE DAL FREDDO

ROMA LA STAMPA 9 GENNAIO 1985

 

Terzo giorni di crisi.
Neve, ghiaccio, freddo si alternano.
Spesso come mai si era visto da cent’anni.
A Volte colpendo città impreparate.
Saltano servizi essenziali: gas, acqua, treni, aerei, scuole.
Danni sempre più pesanti all’industria e all’agricoltura.
E di freddo si muore.
E ancora si prevede brutto per oggi.
La protezione civile è mobilitata dovunque.
Zamberletti ha pronto un piano per dichiarare se necessario l’emergenza per settori, cioè là dove le strutture locali da sole non bastino a superare le difficoltà.
PAESI ISOLATI: Mobilitati carabinieri, polizia, vigili del fuoco, vigili urbani e strutture sanitarie in molte regioni.
Comuni tagliati fuori dal mondo nelle Puglie, nella Basilicata, nella Campania, in Calabria.
Nel “cratere” del terremoto del 1980, in Campania, il disagio investe centinaia di famiglie che ancora vivono nei prefabbricati.
Stessa situazione in provincia di Potenza, dove il sindaco chiede aiuti immediati per il centro storico ancora “puntellato” e non restaurato.
Il TEMPO. Nevicate sono cadute in Veneto, Emilia – Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Puglie, Sardegna.
In Piemonte poche spruzzate, poi ancora gelo.
Il freddo ha ucciso cinque persone: una in Piemonte, due in Romagna, due in Campania.
Dopo una giornata di bel tempo relativo (piogge sparse), in Sicilia, in serata è tornata la neve sui rilievi.
In alcuni casi il susseguirsi di pioggia e neve ha provocato smottamenti, crolli di cornicioni.
In Sardegna terza ondata di gelo.
LE CITTA’ PIU’ IN CRISI: Firenze, Reggio Emilia, Pescara, Ferrara, Roma, Avellino, Foggia, Sassari, Nuoro.
Spiagge bianche sulla riviera romagnola, -2 ad Alghero, protezione civile in azione nella Versilia, ghiaccio a Sanremo, scuole chiuse a Procida: alcuni esempi fra i tanti di un Italia che da qualche giorno non è più il bel paese.

 

 

FREDDO POLARE FINO A DOMENICA
NESSUNA ILLUSIONE ANCORA MALTEMPO
LA STAMPA 9 GENNAIO 1985

 

ROMA – E’ inutile farci illusioni, non siamo ancora giunti al termine di questo tempo gelido e travagliato.
Per renderci conto di questa semplice quanto amara constatazione è sufficiente dare un’occhiata all’andamento della circolazione atmosferica dall’atlantico alla parte più orientale dell’europa.
Si noterà così la presenza di due grandi depressioni di origine polare localizzate una sull’Atlantico e l’altra sull’Europa più occidentale, con espansione sino alle latitudini polari.
Il tutto costituisce quella che viene chiamata una configurazione ad omega la quale è, per sua natura, una delle più inerti al movimento d’insieme ed alla trasformazione.
Disgrazia vuole che l’Italia venga a trovarsi sotto l’influenza di una di queste depressioni anche se il suo nucleo più freddo staziona a Nord delle Alpi.
Pensate che a circa cinquemila metri di quota esiste una immensa goccia di aria fredda che estende su tutta l’Europa centrale, con valori di temperatura di -42° contro i -30° che ritroviamo sull’Italia centro – settentrionale.
Ebbene, questa depressione, almeno sino a sabato o domenica prossimi non accennerà a togliersi di mezzo.
Quindi il tempo sull’Italia, oltre che freddo, resterà incerto sino a quella data.
E da prevedere quindi il ripetersi di precipitazioni prevalentemente nevose, al Nord ed al Centro e prevalentemente piovose al Sud.
L’ondata di maltempo di ieri è ancora presente oggi su tutto il settore orientale della penisola, al Sud e sulle Isole maggiori;
un’altra ondata è prevista nel corso della giornata odierna, sia sul settore nord – occidentale che su quello centrale e tirrenico.

 

MARCELLO LOFFREDI

 

AL SUD CRESCE IL RISCHIO – EMERGENZA

 

I DISAGI PiU’ GRAVI, IN ABRUZZO, CAMPANIA, PUGLIE, CALABRIA E SARDEGNA
CRESCE IL NUMERO DEI CENTRI ISOLATI NELL’APPENNINO
BIANCA LA SPIAGGIA DI RIMINI, 30 CM A FERRARA
IN LIGURIA CHIUSI I CANTIERI
DIFFICOLTA’ NEI SERVIZI
IN SARDEGNA ZERO GRADI A OLBIA, -2 AD ALGHERO

ROMA LA STAMPA 9 GENNAIO 1985
Nevicate in tutte le regioni ( tranne la Sicilia, dov’è piovuto): questo il dato che sintetizza la giornata di ieri.
E che accomuna nel rischio – emergenza gran parte dell’Italia, con punte più acute in Toscana, Lazio, Abruzzi e Molise, Campania, Puglie, Calabria e Sardegna.

 

PIEMONTE  VALLE  ceftin uses ceftin online D’AOSTA – Sull’arco alpino dalle Marittime alle Cozie da uno a 12 cm di neve.
“Spolverate” nel Cuneese e nell’Astigiano.
Sole e freddo in Valle d’Aosta.

 

LOMBARDIA – Nevischio in pianura.
Fino al 22 liberalizzato l’uso del riscaldamento nel capoluogo regionale.
Molti interventi dei tecnici di gas e acqua per il gelo.

 

LIGURIA -Disagi inferiori al previsto a Genova, più consistenti nelle due Riviere e nell’entroterra.
Diffusa la mancanza di acqua.
Scuole chiuse a Ventimiglia e Bordighera.
Code per ghiaccio sull’Autofiori.
Trenta centimetri di neve nello Spezzino.

 

VENETO buy fluoxetine online, buy fluoxetine , buy fluoxetine australia. hcl 10 mg reviews cost of generic prozac without insurance fluoxetine 20 mg tablets side  – Parzialmente ghiacciate le lagune di Caorle e di Venezia.
Difficoltà nell’erogazione dell’acqua a Venezia e Chioggia.
Il Veneto resta la regione mediamente più fredda.

 

TRENTINO – Chiuse tre scuole medie a Trento ( -15°).
Il Paesino di Sopramonte è senz’acqua.
A Folgaria e Lavarone 10 cm di neve.
5 al Bondone in poco meno di tre ore.

 

ALTO  27 jun 2013 … i am currently unemployed which stuff order Hydroxyzine ADIGE – Tutti i sindaci hanno liberalizzato il riscaldamento.
A Bolzano ieri mattina -15°.

 

FRIULI  VENEZIA GIULIA – A Pordenone tornano al lavoro i 300 dipendenti della “Savio” chiusa per il gelo.
Saltate molte condutture dell’acqua.
Nel porto di Trieste è ripreso il lavoro, tranne che al molo 7 per il ghiaccio che blocca gli impianti.
EMILIA  ROMAGNA – Le forti nevicate hanno isolato alcuni centri dell’Appennino.
Interruzioni nei servizi elettrici e idrici.
Per la bora sulle coste traffico difficile in tutto il comprensorio di Rimini – Ravenna.
Mezzo metro di neve a San Marino, 10cm sulla spiaggia di Rimini, 30cm a Ravenna e a Forlì.

 

UMBRIA – Nevica da mezzogiorno di ieri.
Obbligo di catene.

 

ABRUZZO  MOLISE – Le Due regioni sono unite, dal mare ai monti, da una vera e propria lastra di gelo.
Ma se in montagna si è avvezzi al freddo, la costa non riesce a superare la crisi.
Pescara è una città paralizzata, così come Chieti e in parte Teramo.
Il termometro è sceso sotto i 20° a quota millequattrocento metri.
Nel Molise, per le difficoltà di comunicazione, non riesce a riunirsi il Consiglio Regionale.

 

BASILICATA – E’ una delle regioni più colpite.
Dopo l’Alluvione di fine d’anno, da tre giorni nevica.
A Potenza in alcuni punti 60cm.
Sempre più difficile tenere aperte le strade nelle città, le farmacie sono state obbligate a non rispettare i turni di orario.
La vita sta diventando impossibile per le centinaia di famiglie che vivono nei containers e nei prefabbricati dopo il terremoto.
Crisi quasi totale nei Comuni di Muro Lucano, Castelgrande, Ruvo del Monte e Vietri di Potenza.
Inoltre il peso della neve ha accelerato il moto di alcune frane.
Una decina di case evacuate a Pietra Pertosa.

 

PUGLIE – La neve è scesa nelle province di bari, Taranto, Brindisi.
Trasporti speciali per i lavoratori Italsinder di Tarando.
In valle’d’Itria trulli imbiancati.
Nevica a Castellana Grotte.
Nella Daunia crisi di foraggio per il bestiame, paesi isolati: a Sant’Agata di Puglia -7°.
Il presidente della Regione ha convocato riunioni d’urgenza per esaminare la situazione.
La notte scorsa un pullman di pellegrini bresciani è rimasto bloccato a 17km da San Giovanni Rotondo.
I Passeggeri sono stati soccorsi da un gruppo di pastori che hanno acceso falò per riscaldarli.

 

CALABRIA – La situazione è di nuovo peggiorata.
In Sila tutti i centri della “Riforma fondiaria” sono isolati.
A San Giovanni in Fiore mezzo metro di neve.
Isolati nell’alto Cosentino: Nucara, Alessandria del Carretto, Plataci, San Lorenzo in Bellizzi, San Giovanni in Bellizzi.
Chiesto l’impiego dei “forestali” in cassa integrazione.
Bloccate le strade per Camigliatello, la SS 108 (Catanzaro) e la SS187 (Reggio Calabria).
Molti alberghi in Sila e Aspromonte hanno dovuto disdire le prenotazioni per il blocco di servizi interni ( riscaldamento, ascensori ecc.)

 

SICILIA – Le condizioni del tempo in Sicilia sono migliorate.
In alcune zone piove, traffico stradale e marittimo regolare.
Treni in ritardo dal Nord ( 2 – 4 ore).

 

SARDEGNA – Nuova ondata di gelo sull’Isola.
A Cagliari e Alghero -2°, zero gradi a Olbria.
Nevica a Oristano ( non accadeva da 20 anni).
Quattro km di auto tra Cagliari e Oristano per il ghiaccio.
La situazione nelle province di Nuoro e Sassari è sempre più critica.
Complessivamente duemila tonnelate di sale sparse sulle strade.

 

9 GENNAIO 1985: IL DANUBIO STA GHIACCIANDO, MONACO CAPITALE DEL FREDDO

 

 

 

 

 

 

 

NON SI ALLENTA IN EUROPA LA MORSA DEL GELO: TEMPERATURE POLARI A NORD DELLE ALPI

IL DANUBIO STA GHIACCIANDO, MONACO CAPITALE DEL FREDDO

LA STAMPA 9 GENNAIO 1985

BONN – La neve continua a cadere, qua e là, su una Germania tuttora investita da un freddo che non da requie.
Le previsioni?
Deprimenti.
Secondo i meteorologi tedeschi, nulla fa sperare in un prossimo miglioramento a Nord delle Alpi.
Soltanto il Weekend, o l’inizio della settimana ventura, porteranno forse un’evoluzione capace di rintuzzare l’offensiva.
Le temperature sono sempre sotto i 10 gradi sottozero, -15 a Bonn, la capitale; -15 ad Amburgo; -18 a Berlino; -25 a Monaco, la “capitale” di questo gelo germanico.
Le grandi cautele prese dai cittadini e dalle autorità hanno evitato, finora, conseguenze dolorose ( il numero degli incidenti è singolarmente modesto) ma il disagio è intenso.
Su tutte le strade, i veicoli sono costretti a velocità minime: e in alcune regioni di montagna, nel sud, incontrano difficoltà talvolta insuperabili.
I ritardi dei treni vanno dai 10 ai 30 minuti.
Il traffico sui canali ha un nuovo nemico, il ghiaccio: un ghiaccio che bloccando altresì ampi tratti del Danubio.
I rompighiaccio sono all’opera nel porto di Amburgo e nelle acque di Lubecca.
Per ora, non esistono preoccupazioni, il Paese è in grado di far fronte a questa bianca invasione.
Si spera, però che l’assalto non si prolunghi per troppo tempo, che non caratterizzi ampia parte di questo inverno.
Sorgerebbero, allora, difficoltà per le comunità più isolate; il gelo nuocerebbe irrimediabilmente e molte colture; la “bolletta” del riscaldamento diverrebbe assai pesante; e pesanti diverrebbero altresì i costi di tutti i servizi di emergenza.
Con la loro consueta meticolosità finanziaria, i municipi tedeschi già li stanno computando.
DODICI PERSONE MORTE IN SPAGNA PER IL MALTEMPO
MADRID – Tre mendicanti sono morti di freddo a Madrid nelle ultime due notti; in tutta la spagna una dozzina di persone sono decedute finora per il freddo o per incidenti provocati dalla neve e dal ghiaccio.
A Madrid ci sono state punte di -8 gradi durante la notte, ma di giorno splende il sole e la temperatura, per quanto fredda è tollerabile.
Il freddo è intenso però in tutta la spagna settentrionale e orientale, con punte di meno 19 in località di montagna e di -10 in capoluoghi di provincia come Avila, Valladolid e Lerida.
Le nevicate sono intense nel Paese basco e in Navarra, con molti passi di montagna chiusi o transitabili solo con catene.

9 Gennaio 1985: Alessandria e provincia, Neve in tutta la provincia, continua l’ondata di gelo

 

 

 

 

 

 

 

ALESSANDRIA E PROVINCIA baclofen best price baclofen without prescription. worldwide baclofen, cheap baclofen 25 mg cr baclofen buy cheep baclofen visa fedex 
LA STAMPA 9 GENNAIO 1985

NEVICATE IN TUTTA LA PROVINCIA, CIRCOLAZIONE A RILENTO
CONTINUA L’ONDATA DI FREDDO, DUE SCUOLE CHIUSE A CASALE

SODDISFATTI PER LA NEVE GLI OPERATORI TURISTICI E GLI AGRICOLTORI – GHIACCIATI IL TANARO E L’ERRO

ALESSANDRIA – E’ diminuita la morsa del gelo in provincia e quasi ovunque è iniziato a nevicare, con maggiore o minor intensità.
La neve, molto asciutta, si ferma sul terreno gelato, formando uno strato scivoloso pericoloso per la circolazione.
Tuttavia, come spiegano al comando della polizia stradale, l’andamento del traffico, sia pure con qualche rallentamento, è stato abbastanza regolare.
In pianura la neve ha formato uno strato di pochi centimetri; più alta la coltre nelle zone collinari.
Così a Ponzone, nell’Acquese, lo strato bianco oscilla tra i dieci e i quindici centimetri; anche ad Acqui città d’altra parte la nevicata è stata più intensa che altrove.
Nevica – e la cosa viene accolta dagli operatori turistici con molto piacere – Caldirola, unica stazione di sport invernali della provincia, e in tutta la Val Curone.
A Caldirola le piste da sci erano già ben innevate per le precipitazioni degli scorsi giorni.
Ora si è aggiunta altra neve, farinosa, per la gioia degli appassionati.
Neve, ma non troppo abbondante, anche in Val Borbera, dove fa ancora molto freddo e la precipitazione è limitata a pochi centimetri.
Soffia a tratti anche un venticello gelido, che spazza la neve fresca, coprendo completamente alcune zone e coprendo altre di cumuli consistenti.
La nevicata è accolta con grande soddisfazione anche dagli agricoltori.
Alcune zone coltivate a grano e orzo erano completamente esposte al gelo che avrebbe potuto provocare gravi danni; lo strato nevoso contribuisce a riparare le colture.
Il freddo intenso, invece, continua a preoccupare gli orticoltori: il raccolto è in questi giorni nullo, con danni economici non indifferenti.
Malgrado non si siano ripetute nella notte tra lunedì e martedì le minime degli scorsi giorni ( con punte di meno 10, meno 12 ed anche meno 15 gradi) il freddo è pur sempre intenso, con temperature di alcuni gradi al di sotto dello zero e disagi non indifferenti; strati di ghiaccio continuano a persistere sulla superficie di alcuni corsi d’acqua, come il Tanaro e l’Erro.

9 Gennaio 1985: Asti, oltre al gelo anche la neve, 10 centimetri in campagna

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ASTI E PROVINCIA
OLTRE AL GELO IERI E’ ARRIVATA ANCHE LA NEVE: 10 CENTIMETRI IN CAMPAGNA
TRIBUNALE E ANAGRAFE AL FREDDO
SALTATI MOLTI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO, GLI IMPIEGATI A CASA ALLE 11
ANCORA CHIUSE LE SCUOLE CAVOUR

LA STAMPA 9 GENNAIO 1985

ASTI – La neve caduta ieri su tutto l’Astigiano ha contribuito ad allentare, ma non troppo la morsa del freddo che nei giorni scorsi ha toccato livelli parapolari con meno 15 gradi.
La poca neve caduta in città ( verso le 14 tra le nubi è apparso anche il sole) ha trasformato però in una pista ghiacciata le strade.
Diversi i tamponamenti e le cadute.
Quintali di sale sono stati gettati dagli addetti del comune nei punti più nevralgici della città.
Più intense invece le precipitazioni in provincia.
In Valle Bormida lo strato di neve ha raggiunto i dieci centimetri.
In molti cascinali e anche in abitazioni del capoluogo sono completamente gelate le condotte dell’acqua potabile.
Sono scoppiati anche numerosi contatori.
In “tilt” decine di impianti termici.
A causa delle basse temperature molti bruciatori sono stati fatti funzionare a tutto regime per alcuni giorni e si sono poi bloccati di colpo.

9 gennaio 1985: Cuneo e Provincia, le temperature sono polari, un po di neve sulla Granda

 

 

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CUNEO E PROVINCIA
LA STAMPA 9 GENNAIO 1985
LE TEMPERATURE SONO POLARI
UN PO’ DI NEVE SULLA “GRANDA” DANNI IN CAMPAGNA PER IL GELO
UNA MODESTA PRECIPITAZIONE
SI GUASTA L’IMPIANTO DI RISCALDAMENTO DELL’ASILO DI BORGO SAN DALMAZZO: I BIMBI A CASA

 

CUNEO – L’ondata di freddo polare che imperversa anche nella “Granda” ormai da sei giorni non accenna ad attenuarsi: ieri le colonnine di mercurio dei termometri sono rimaste, anche durante il giorno, abbondantemente sotto lo zero: nel capoluogo a mezzogiorno si sono registrati meno sei gradi, nella notte la colonnina era scesa a meno quindici.
Temperature glaciali sono segnalate in tutte le località della provincia, dalle colline delle Langhe alla pianura alle vallate: ovunque di notte i termometri sono scesi a quindici gradi sottozero, con punte fino a -22 nei paesi di alta valle.
Sono cessate le raffiche di vento gelido che rendevano insopportabile la temperatura già estremamente rigida e il cielo si è annuvolato già da lunedì sera, con aumento considerevole del tasso di umidità atmosferica.
E poco dopo le 20 è cominciata a cadere la prima neve: granelli di ghiaccio, che hanno formato una patina scivolosa e pericolosissima.
La precipitazione è stata, comunque molto lieve, frenata dalla temperatura ancora molto rigida.
Nevica a intermittenza in montagna e in pianura e dovunque il traffico procede molto a rilento a causa del fondo stradale che praticamente è una continua, ininterrotta lastra di ghiaccio, resa ancora più pericolosa dal sottile strato di neve che la ricopre.
Al valico del Colle della Maddalena – che l’Anas ha deciso di chiudere al traffico da Argentera sino al confine durante le nevicate, dalle 21 alle 7 – sono caduti circa 15 centimetri di neve farinosa.
Cinque centimetri al valico del Colle di Tenda.
In entrambi i passi alpini è obbligatorio l’uso delle catene e dei pneumatici da neve.
Sulla statale 231 Cuneo – Alba, nei pressi di Cuneo, tra la frazione Ronchi e Murazzo, una “Bealera” è straripata causando l’allagamento della carreggiata, sulla quale per circa mezzo chilometri si è formata una pericolosissima lastra di ghiaccio, sulla quale cantonieri dell’Anas e Vigili del Fuoco hanno sparso sale e sabbia.
Apprensione nelle campagne: il gelo perdurante sta causando gravi danni alle colture, specialmente del grano e degli alberi di frutta.
In serata la situazione su tutte le strade della provincia si è aggravata: il ghiaccio e il sottile strato di neve farinosissima rendono estremamente pericolosa la circolazione degli automezzi, che devono procedere ad andatura ridottissima.

 

GIORGIO RAVASI

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