Editoriali Slider — 31 Luglio 2020

Mentre il mediterraneo continua ad essere interessato dall’estate piena di un sub-tropicale che, negli ultimi tempi, ha saputo riscattarsi ed affrancarsi da una stagione nel segno dell’atlantico e di un clima gradevole, la prima decade del nuovo mese prospetta dinamismi davvero interessanti. Nel corso di tale decade, infatti, la fisionomia generale proporrà capovolgimenti repentini tutti da esaminare e scoprire. Il primo, prossimo e di segno ciclonico, è quello che annulla l’azione del sub-tropicale di questi giorni e che rimette in moto un corso occidentale atlantico associato al transito di una ben definita saccatura sul centro-nord tra domenica e martedì; il secondo, di segno opposto ed anticiclonico, è quello che, da metà settimana rimette in moto il sub-tropicale, stavolta davvero con una poderosa spinta del ramo africano, segnatamente su iberia, francia, isole britanniche e persino in direzione dell’europa centro-settentrionale. Soprattutto questo secondo appare come un capovolgimento davvero significativo e rapido, tale da ribaltare completamente, ed in modo estremo, la configurazione barica. Nel disegno, riferito alla situazione prevista in quota tra venerdì e sabato prossimi, ho voluto enfatizzare detto ribaltone disegnando, in blu ed in rosso, una isoipsa di riferimento che, come possiamo vedere, passante ad inizio settimana sull’italia all’altezza del meridione (colore blu), risulta, pochi giorni dopo, a descrivere una ampia onda, sin sui mari del nord (colore rosso). Una tale onda di calore, dati i valori barici, potrebbe risultare davvero particolarmente intensa su spagna e francia meridionale mentre, e per fortuna, la nostra penisola dovrebbe rimanere ai suoi margini e in quel margine orientale dell’onda che, pur di segno anticiclonico, sconfina verso levante nel flusso più mite o più fresco settentrionale ed orientale associato alla configurazione ciclonica dell’europa dell’est (aspetti simboleggiati dalle frecce). Il tutto merita, evidentemente, verifiche nei prossimi giorni. Ma, allo stato attuale dei run modellistici, mi pare di poter ammettere la possibilità, per l’italia e dopo una discreta raffrescata, di un ritorno a rialzi termici e stabilizzazioni, ma non così eclatanti, e per la possibilità di una certa influenza di margine dei flussi orientali o nord-orientali suddetti, ed anche per il fatto che, per fortuna, la grande spinta sub-tropicale descritta non appare destinata ad estensioni verso levante e neanche così duratura…

Pierangelo Perelli

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