Nell’estate che non mostra ancora particolari segni di cedimento è riuscito a rialzare la testa anche, in questo estremo finale di mese, il promontorio africano. Non se ne sentiva la mancanza. Si tratterà di una puntata molto temporanea, destinata a rientrare sin da inizio settimana, ma sempre in un contesto che tenderà a mantenere le infiltrazioni atlantiche a distanza. Quando si parla di anticiclone africano è bene sempre chiarire. Intanto è giusto parlarne quando c’è, come in queste ultime ore, e non anche quando non c’è; e non c’è stato sino, appunto, a queste ultime ore. E poi bisogna sempre distinguere o specificare, giacché quando se ne parla si fa sempre riferimento alle quote superiori e al fantomatico ramo africano del sub-tropicale, identificato su base isoipsica, e non certamente ad anticicloni isobarici dei bassi strati, che, in pratica non sussistono. Tornando alla situazione c’è che, in verità, l’atlantico un minimo di affondo lo tenterà, muovendo una discreta saccatura lungo le isole britanniche e verso la francia; e potrebbe, in questa azione, persino arrivare a coinvolgere parzialmente, o a lambire, aree italiche occidentali o nord-occidentali. Da cui la possibilità di una certa destabilizzazione di inizio settimana su certe zone. Ma è anche assai probabile che la medesima sacca non riesca ad affondare più di tanto, ostacolata da un campo barico mediterraneo poco arrendevole, e, di conseguenza, indirizzata a stagnazione, vorticizzazione, ed isolamento, se non retrogressione, a largo lungo l’europa occidentale. Saremo, a qual punto, oltre metà prima decade del mese, e nell’ambito di una situazione tutt’altro che ben decifrabile, nel bel mezzo di una evoluzione che tra le varie relative sue ipotesi indica il consolidamento dell’alta pressione con nuovo africano, oppure l’affermazione di una dinamica di azione retrograda favorevole ad aperture a sacche continentali, o ancora, e finalmente, qualcosa di attinente ad affondi atlantici. Il disegno fa riferimento alla situazione generale prevista intorno ai giorni 4/5 settembre ed è eloquente, con il supporto della simbologia, nell’indicare l’affondo sull’europa nord-occidentale che punta, inizialmente, la francia ed il nostro nord-ovest, per poi evolvere in esteso cut-off, defilandosi verso sud-ovest…
Pierangelo Perelli

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