Le alte pressioni che segnano il corso attuale sul bacino del mediterraneo, e che si strutturano sulla base di una componente africana, dominano e continueranno, più o meno, a dominare l’area centro-meridionale. Nulla di più canonico, a parte una mappa di temperature relativamente alte e, nel caso di configurazioni persistenti del genere, inevitabili. L’altra storia, ovvero quella della parte centro-settentrionale del continente continuerà, con le sue depressioni e la spinta oceanica, a sua volta, a persistere. Tutto questo, però, non significa affatto che tutto resterà esattamente come prima. Qualcosa, infatti, nel contesto euro-atlantico tende a muoversi e tende a muoversi sulla base di quanto già detto in precedenza e nel rispetto di proiezioni di medio-lungo termine da giorni proposte. Nulla di rivoluzionario ma certamente, nel passaggio da una situazione poco mobile nelle linee essenziali ad una che vede una maggiore sostanza zonale ed un fronte polare leggermente più basso in latitudine, qualcosa che può introdurre un clima meno sgradevole. Per quanto detto sopra le aree a beneficiarne maggiormente non saranno certamente le regioni centro-meridionali e lo saranno molto di più quelle centro-settentrionali, ma non si può neanche ammettere che un corso generale più espressamente occidentale, un pò più azzorriano e un pò meno africano, non possa fornire un minimo di beneficio climatico anche al centro-sud. Quanto, in termini di evoluzione prossima futura stiamo dicendo si riferisce soprattutto alla prima decade di agosto. Non che possiamo ammettere certezze riferite ad un tempo così lungo e futuro; ma possiamo, quanto meno, dire che, con una discreta probabilità, agosto inizierà nel segno di un clima un pò più mitigato dall’occidente. Il disegno riferisce sulla situazione prevista in quota proprio nell’immediato inizio del mese ed indica, addirittura, una possibile flessione in transito, destinata ad un certo peggioramento sul centro-nord. Si tratta di una flessione che può essere assimilata a quel certo abbassamento del fronte polare e a quel certo nuovo trend sopra indicati, e che le due frecce piccole, rappresentative dell’evoluzione prevista di una isoipsa di riferimento nell’ambito dei primi 3 giorni del mese (dal blu al viola), altro non fanno che confermare. Ecco che possiamo così sperare in una prima settimana, se non in una prima decade del mese, sempre di segno ben estivo, ma, nel contempo, per come sintetizzato dalle frecce grandi e soprattutto sul centro-nord, aperta ai flussi che, più o meno associati ad onde, muovono e spingono, in una struttura generale mobile, da ovest e dall’atlantico…
Pierangelo Perelli

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