Il vortice mediterraneo in azione offre lo spunto per analizzare una tipica evoluzione di questi sistemi e dei sistemi depressionari in genere. Va altresì detto che la storia dei cicloni mediterranei, al netto di regole comuni e classiche sempre valide, presenta risvolti ed elementi non sempre così prevedibili. Tali elementi si aggiungono poi ad un notevole loro grado di insidiosità che, in questo periodo della stagione e nelle stagioni di mezzo in genere, risulta assai accentuato. Ne consegue lo sviluppo possibile delle condizioni che determinano la costruzione di aree intensamente piovose e temporalesche che possono anche salire al livello dei temibili sistemi convettivi a mesoscala. In ogni caso la evoluzione di questi sistemi, disposti sul mediterraneo meridionale e, talora, anche poco mobili, determina tempo variamente perturbato più o meno persistente. Le due immagini del disegno servono ad indentificare alcune delle componenti delle termiche e della dinamica che accompagnano lo sviluppo e la maturazione del vortice in questione e che ci raccontano, sostanzialmente, di come il sistema, appunto, è destinato a maturare. La prima immagine riferita ad oggi presenta, secondo una classica configurazione baroclina, la moderata sacca in quota che affonda sino nell’entroterra africano (colori e frecce blu) e la conseguente depressione al suolo (linee bianche delle isobare) spostata a levante, in sviluppo lungo la ritornante in quota da sud o sud-ovest ed associata a correnti caldo-umide sostanzialmente sciroccali (frecce rosse). In detta figura risulta evidente anche la convergenza nella quale, secondo uno schema di wind shear direzionale positivo, i venti al suolo incrociano da destra i venti in quota proprio come accade nelle situazioni depressionarie in sviluppo. La seconda immagine riferita a domani identifica il risultato di detta evoluzione assimilabile al tipico vortice presente a tutti i livelli nel quale anche la sacca in quota ha assunto la struttura di vortice e nel quale le due vorticità risultano approssimativamente disposte lungo la stessa verticale o coincidenti, secondo il tipico schema di una situazione non più così evolutiva, matura e barotropa. Comprensibili le conseguenze fenomenologiche di processi e di strutture come queste in cui, per le varie ragioni termiche e dinamiche note, risultano esaltati i meccanismi convettivi che portano alla genesi di compatti sistemi piovosi temporaleschi…
Pierangelo Perelli

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