Editoriali Slider — 24 Febbraio 2021

Il dominio anticiclonico foriero di una primavera precoce è destinato, pur con qualche variazione al tema e qualche possibile temporaneo e modesto cedimento barico, a persistere. Le ragioni di un quadro di questo tipo e così durevole sono descritte da un corso generale del getto destinato alle alte latitudini ed ovvero deviato, sull’atlantico, verso nord o nord-est, sino ai livelli dei mari del nord. A questo contesto, nel disegno indicato dalle frecce grandi rappresentative dei forcing del jet stream previsti tra fine mese ed inizio marzo, si aggiunge il corso di una corrente infiltrativa derivata che tende verso sud-est e che persiste nel tenere in vita una falla barica iberico-marocchina. Una tale configurazione delinea, pertanto, una estensione anticiclonica che, in veste di promontorio, abbraccia buona parte del continente rivelando, però, una certa sensibilità ad infiltrazioni atlantiche delle basse latitudini sui suoi settori sud-occidentali. Nel corso dei prossimi giorni il disegno dell’alta pressione, attualmente costituito da una solida figura centrata sul mediterraneo settentrionale, tenderà a modificare il suo aspetto in virtù di ulteriori spinte del sub-tropicale più a largo e sul vicino atlantico, ma non si tratterà di un cambiamento sostanziale. Le stesse spinte, infatti, proiettate verso nord-est, saranno tali da alimentare ancora il profilo di un promontorio a campana o ad omega sufficientemente esteso anche in longitudine, nonché sensibile ad infiltrazioni delle basse latitudini e destinate a mantenere attivo il pantano iberico-marocchino. A dispetto di tutto questo, favorevole al mantenimento di un quadro generale altopressorio con rimonta africana sul mediterraneo centro-occidentale e sino sull’europa centrale se non centro-settentrionale, sarà da verificare, nel corso dei giorni, una più o meno remota possibilità che il disegno si disponga in maniera tale da allontanare il flusso meridionale e da avvicinare quello settentrionale della parte orientale del continente, ma di certo non prima di alcuni giorni. E’ altrettanto possibile che un cambio circolatorio vero e proprio, associato ad uno scompaginamento delle alte pressioni e ad infiltrazione settentrionali o nord-occidentali e poi più occidentali in via tendenziale, possa cominciare a manifestarsi a fine prima settimana di marzo. Il disegno, della situazione a 500 hPa prevista tra il 28 febbraio e l’1 marzo, segnala anche, con le frecce più sottili, i grandi flussi di media troposfera associati ai forcing sopramenzionati del getto in alta troposfera, e spiega le dinamiche sopra descritte…

Pierangelo Perelli

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