Editoriali Slider — 19 Maggio 2020

L’anatomia o la struttura di una circolazione come quella che sta interessando la penisola rammenta alcuni elementi dal valore didattico. Intanto va detto che la stessa depressione si è mossa da ovest ad est meno rapidamente del previsto, approfondendosi oltre l’atteso e mantenendo attiva una componente termico-avvettiva, assai utile come suo supporto. Poi possiamo descriverla partendo da alcune osservazioni di carattere didattico ed esplicativo, appunto. Le cosiddette circolazioni cicloniche chiuse in quota possono vivere di una prevalente componente dinamica oppure possono risultare anche associate ad una ben netta circolazione fredda tale da essere definite gocce fredde. Ulteriormente possono risultare ciclogenetiche ed attive nel concretizzare o mantenere anche una circolazione depressionaria al suolo. Non è proprio detto, poi, che il loro disegno corrisponda ad una circolazione strettamente chiusa, potendo presentare limitate aperture rispetto alla circolazione generale, e che tendono, a loro volta, ad essere di supporto. In ogni caso è insito, in dette configurazioni, una scarsa tendenza alla mobilità o alla traslazione. Ebbene, il caso della situazione in atto possiamo farlo corrispondere a quello della classica circolazione ciclonica, parzialmente chiusa e poco mobile, incastonata tra due barriere anticicloniche e che palesa anche una struttura termico-avvettiva con tanto di depressione al suolo e fronti ben definiti. In verità la circolazione un pò sta traslando, si è infatti mossa da gibilterra, ha raggiunto i mari ad ovest della penisola e tenderà ancora a muoversi verso levante. A dispetto di una barriera anticiclonica ad est, non più così solida, tuttavia, una certa attinenza alla fisionomia delle circolazioni che descrivono profili da ring blocking dobbiamo dargliela. Il ring blocking, infatti, non è altro che un contesto di blocco nel quale una circolazione depressionaria viene a ritrovarsi incastrata e strozzata tra una barriera ad est ed una barriera ad ovest. Ed è anche un contesto nel quale persistono, per ragioni dinamiche di divergenza in quota, per ragioni di presenza di aria fredda in quota e per ragioni di avvezione termica, condizioni di instabilità più o meno spiccata e ridondante lungo il settore orientale e/o nord-orientale della stessa circolazione soprattutto. Il disegno vuole schematizzare detta circolazione e la circolazione che ci sta, appunto, interessando, segnalando le varie componenti presenti ed in gioco suddette come: la falla in quota rappresentata dalla colorazione gialla; la depressione al suolo rappresentata dalle linee bianche delle isobare, i fronti di discontinuità termica con le masse d’aria in confluenza; il getto in accelerazione proprio lungo la penisola quale importante componente dinamica, rappresentato dalla fascia colorata in sovraimpressione…

Pierangelo Perelli

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