Editoriali Slider — 15 Giugno 2022

Non che uno sviluppo di temporali, come quello di oggi, lungo una direttrice nord-ovest/sud-est ed in questa fase della stagione, faccia particolare notizia. Ma, considerando la struttura anticiclonica dinamica in azione ed il discreto sviluppo di aree temporalesche in trascinamento sulla penisola lungo la fascia interna delle regioni centrali/centro-settentrionali, si possono fare delle considerazioni. E, nel caso specifico, le considerazioni relative ad una linea di sviluppo corrispondente al profilo dello stesso promontorio. Se osserviamo il disegno della situazione in quota e le immagini SAT e radar possiamo dedurre la presenza della linea di sviluppo suddetta che descrive proprio il profilo ad arco del promontorio e che trova maggiore riscontro lungo le correnti nord-ovest/sud-est o di discesa a destra del promontorio medesimo. Il fatto che lungo quella fascia, che si trova comunque sempre in area dinamica anticiclonica, si abbia una temporanea situazione di temporali anche di un certo rilievo, può risultare paradossale. Ma la verità è che aree temporalesche rilevanti si possono avere anche senza apprezzabili situazioni depressionarie e sistemi frontali. E’ vero che, in linea generale, il maltempo coinvolge maggiormente la zona della ritornante delle saccature o dei sistemi ciclonici, dove convergenza al suolo e divergenza in quota fanno spicco; ma è altrettanto vero che la stagione calda offre alla troposfera gli elementi che possono creare maltempo anche in alta pressione. E questo per il fatto che i moti ascensionali di aria calda ed umida destinati alla genesi dei temporali si avvalgono di vari elementi con cui possono eludere l’effetto ostacolo costituito dalla subsidenza anticiclonica. C’è, ad es., che la spinta di aria calda dovuta al calore può essere tale da rompere eventuali strati stabili o tappi, da riuscire a raggiungere altitudini ben fredde e, pertanto, da innescare il processo della turbolenza e dei moti opposti ascendenti/discendenti che alimentano l’area temporalesca. Tra l’altro può essere presente in quota, e seppur in regime anticiclonico, un minimo di infiltrazione di aria più fredda che è certamente favorevole al processo. Poi, naturalmente, non sussistono solo elementi di natura termica. In un gioco di compartecipazione di elementi termici ed elementi dinamici possono essere protagonisti ad es. quelli dinamici della diffluenza e della divergenza in quota. Perché è vero che in un promontorio alle alte quote predomina la convergenza e che la relativa zona più stabile è in genere quella a destra del promontorio, ma è altrettanto vero che in un flusso come quello che coinvolge l’arco del promontorio ed il suo lato orientale, può sussistere quel minimo di diffluenza e divergenza utile a richiamare aria dagli strati più bassi e, dunque, a creare gli adeguati moti convettivi pur in totale assenza di bassa pressione…

Pierangelo Perelli

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