Editoriali Slider — 14 Gennaio 2021

Confesso, da appassionato di meteorologia che guarda alla meteorologia con spirito razionale e scientifico, di non soffermarmi granché sul dominante pullulare di infantilismo, di becerismo, di ignoranza e di bretta speculazione che riguarda proprio la meteo e che impazza su social e siti. Ci sarebbe da divertirsi a leggere di palate di burian che hanno oramai una data precisa, di valanghe di neve inarrestabili, di stratwarming che mandano in confusione i modelli, di stratwarming destinati a regalarci un inverno storico, di spappolamenti certi del vortice polare, di curve da stadio piene di bandiere che aspettano le ultime emissioni modellistiche e i relativi forecast a 10-15 giorni per piangere o per urlare di gioia e gridare al goal. Ma preferisco non ridere troppo e limitarmi a leggere le cose meteo serie e che, di conseguenza, non trovano il seguito di orde di finti appassionati che non sanno cos’è una isobara e che danno credito al nulla. Venendo a trattare della situazione in atto e di quella che potrebbe essere sono da considerare due step evolutivi possibili quali quello prossimo di una passata artica sull’est europeo e sui balcani, in rapido transito, e quello successivo di un accenno di nuova saccatura di matrice artico-marittima ben più spostata ad ovest e, per quanto ancora da valutare, forse non destinata ad interessarci ma, piuttosto, destinata ad entrare in fase con il grande flusso ovest-est atlantico. E’ pur vero che i modelli, al riguardo di questo secondo step, non presentano ancora certezze ed oscillano tra ipotesi differenti. Ma è altrettanto vero che l’ipotesi del ritorno del grande ovest e dell’allontanamento di eventuali afflussi freddi sembra, al momento, l’ipotesi più probabile. Io dico sempre “mai dire mai” perché è ovvio che forecast di medio-lungo termine sono sempre forecast ancorati ad un quadro di probabilità, suscettibile di variazioni future. Ma se dobbiamo ragionare guardando i modelli del momento non possiamo fare altro che prendere atto di quello che dicono proprio in quel momento, ammettendo sempre che quanto ci diranno nei run successivi, più o meno confermandosi o smentendosi, lo si vedrà. Il primo step suddetto, tra oggi ed il finale di settimana è, dunque, quello di una passata artica che, sfiorandoci, può determinare una certa flessione termica e una certa irruzione di correnti da nord-est. A seguire avremo, come detto, il configurarsi di una azione vorticosa davvero imponente e tanto destinata all’europa nord-occidentale e settentrionale quanto, forse, a plasmarsi come azione depressionaria in fusione con il corso depressionario oceanico. Se l’evoluzione sarà questa, e non ce lo auguriamo, avremo il costituirsi del tipico ampio corridoio ciclonico che orienta il flusso freddo artico da est ad ovest alle alte latitudini e che, alle basse latitudini del mediterraneo, ridispone il flusso da occidente. Vedremo. Il disegno, che mostra la situazione prevista in quota tra il 20 ed il 21 gennaio, mostra anche il suddetto possibile restauro del flusso zonale sostenuto dai movimenti rappresentati dalle frecce (fusione ed apertura al grande flusso atlantico)…

Pierangelo Perelli

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