Editoriali Slider — 07 Gennaio 2020

Quando si parla di vortice polare e di scambi termici tra alte e basse latitudini, necessarie per avere le famose fasi fredde invernali, occorre chiarire che detti scambi non sono associabili a tendenze climatiche verso il caldo o verso il freddo. Le tendenze climatiche globali verso il caldo o verso il freddo sono assimilabili alla tendenza della temperatura emisferica media. La questione delle tendenze climatiche in rapporto al modo di agire della corrente a getto e a trend a basso o alto indice zonale è controversa. Infatti, c’è chi sostiene che l’ipotetico global warming è la causa di una maggiore ampiezza delle roosby e chi sostiene il contrario. La misura, dal punto di vista dell’andamento barico e delle onde planetarie, di una tendenza verso il freddo o verso il caldo, è, semmai, in modo più certo, ascrivibile al modo di disporsi tendenziale in latitudine del fronte polare e dello stesso jet stream. Ed è sicuro che nel corso di fasi calde come quella medievale o fasi fredde come quella della piccola era glaciale il fronte polare è salito o è disceso in modo globale. Viceversa le grandi onde associate alle situazioni a basso indice zonale, che portano fasi molto fredde o molto calde prolungate, propagando il caldo verso nord ed il freddo verso sud, sostanzialmente non segnano una tendenza termica generale emisferica ma segnano fasi fredde e fasi calde contemporanee in aree differenti, che, a livello globale, più o meno si compensano. Ecco perché quando abbiamo fasi molto fredde come quella del gennaio 1985 o fasi molto calde come quella dell’estate 2003, dobbiamo sempre considerarle come situazioni termiche, in qualche modo e più o meno, compensate altrove da fasi opposte. Attualmente e da qualche tempo la stagione è segnata da una situazione ad alto indice zonale e caratterizzata da una scarsa tendenza verso ampie onde e scambi termici rilevanti. Ma potrebbe succedere in futuro, e dovrebbe, che si passi a situazioni in cui la porta che separa le zone settentrionali fredde da quelle meridionali calde, si apra, così da consentire quei movimenti che, alla fine, sono quelli che portano ai necessari e benefici scambi termici. Ecco perché, ad una prolungata fase come quelle attuale, i modelli rispondono con la possibilità che, in un prossimo futuro, si passi a situazioni con maggiori movimenti meridiani. Una di queste situazioni (vedi disegno) ad es., ce la propone GFS, per i giorni di inizio terza decade. Rientra in una delle varie possibilità, anche di segno opposto, che un cambio nella direzione suddetta può proporre e che, attualmente, contemplano rialzi barici continentali associati a discese fredde più o meno retrograde. Tutto questo non ci dice nulla, e non potrebbe, riguardo al tipo di tempo che potrà fare in una certa zona, ma ci dice comunque, e come è logico che sia quando si tratta di previsione a lungo termine, di certi movimenti possibili in quel periodo, tutti da seguire…

Pierangelo Perelli

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Pierangelo Perelli

(4) Readers Comments

  1. PIERANGELO PERELLI interessante articolo ma inesatto , un flusso ad alto indice o basso indice zonale è dettato incontrovertibiente dalla conservazione del momento angolare..e da qui non si scappa…e la temperatura di superficie è un tracciante ed è il risultato di un modo di girare dell’aria.

    • interessante commento ma surreale e che non dice nulla. Confermo l’esattezza di quanto ho scritto sul significato di alto e basso indice, inequivocabile. Così come confermo che il sistema generale presenta un grado generale entropico più basso nelle situazioni ad alto indice zonale, necessariamente compensate da situazioni che con le precedenti si alternano e ad alto valore entropico come quelle a basso indice zonale. La compensazione termica generale avviene maggiormente nelle situazioni a basso indice zonale, e questo mi pare ovvio. Senza gli scambi meridiani avremmo un progressivo riscaldamento a nord ed un progressivo riscaldamento a sud. Celle termiche e rotazione terrestre implicano una dinamica generale in cui, lungo la fascia temperata risulta un flusso dominante ovest est opportunamente perturbato in maniera tale da creare in esso le benefiche onde che, regolate dalla legge della conservazione della vorticità totale, operano gli scambi termici tra differenti latitudini stabilendo situazioni a più basso indice zonale tanto più sono ampie…Nn so come si possa controbattere a questi scritti, francamente, se non con commenti che non spiegano e dicono niente conme quello che ho letto sopra…

      • immaginiamo una qualsiasi particella d’aria che si muova nella corrente a getto ed essa è per forza soggetta alla conservazione del momento angolare..ovvero ad una forza che si conserva..per un fluido come l’aria questa forza prende il nome di vorticità.. essa si muove come un punto che ruota attorno a un centro di rotazione…per il nostro emisfero il centro di rotazione è il polo nord..il momento della quantità di moto o momento angolare è costante..essa avrà una massa ..una distanza dal centro di rotazione e una velocità..al variare della velocità giacchè la massa e il centro di rotazione rimangono costanti deve per forza variare la distanza e viceversa.. una circolazione ovest est più rapida rafforza i getti e muove verso nord il fronte polare il che vuol dire pochi se non nulli scambi meridiani ( alta zonalità ) viceversa una circolazione ovest est lenta produce forti ondulazioni in senso meridiano spostando verso sud il fronte polare ( bassa zonalità ) questo è quanto. Alta zonalità fa aumentare il calore mentre una bassa zonalità lo rimuove..

        • Trattasi di un pistolotto tecnico che non c’entra nulla con quanto io ho scritto in quell’editoriale erroneamente considerato con inesattezze. Metaforicamente io ho scritto che l’acqua è un liquido; ho avuto un commento che diceva che c’erano inesattezze e, a seguire, ulteriori commenti in cui si è scritto che con il freddo l’acqua diventa un solido. Ma cosa c’entra e cosa si voleva dire con i commenti in risposta e che ho letto? Mi si volevano dare delle lezioni di fisica? Non cerco lezioni di fisica e non ho bisogno di patetici professorini che credono, illusoriamente, di essere tali. Io sono un appassionato che legge e segue la meteo da decenni e a cui piace analizzare le carte. Punto. Scrivo da anni su questo sito e nessuno mi ha ancora allontanato; anzi. E qui la finisco e gradirei, da te, non avere ulteriori commenti. Grazie

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