Appurata l’azione groenlandese/islandese, destinata a dominare il quadro meteo della prima decade del mese, diventa interessante visionare le prospettive successive, soprattutto alla luce di una ulteriore e più marcata meridianizzazione azzorriana. La medesima mostra di arrestare il flusso nord-occidentale oceanico di prima decade e di espandersi fino a configurare un esteso cut-off centrato sul golfo di biscaglia e dai destini incerti. L’incertezza delle evoluzioni meteo di questi disegni è legata a molti fattori, primo tra tutti la perdita di legami della circolazione ciclonica in gioco, con la circolazione generale prevalente. Nel caso specifico la maturazione dell’affondo, che assume la connotazione di affondo di chiusura, individuabile intorno ad inizio seconda decade, non è ancora detto che finisca per generare un vero e proprio cut-off, ovvero una circolazione completamente isolata. Ma è altrettanto vero, per come ci dice il disegno riferito alla situazione prevista in quota ed al suolo per quei giorni, che il rialzo barico sull’alto atlantico ad inglobare persino la scandinavia, può generare una circolazione che con l’approfondimento di estesi cicloni stazionari, ha molto a che vedere. Nel momento in cui detta circolazione trovasse il modo di slegarsi completamente dal flusso prevalente ovest-est spinto alle alte latitudini, avremmo un esteso vortice piuttosto stagnante e dotato di una mobilità scarsa ed imprevedibile, in termini di possibilità alternative tanto in grado di dare fiato al baluardo afro-mediterraneo quanto di estendere una insidiosa influenza sino al mediterraneo occidentale. La medesima configurazione potrebbe, però, anche finire per risultare parzialmente sollecitata da infiltrazioni e correnti derivate della grande circolazione, in grado di fornirle una certa capacità traslatoria, o, addirittura, tornare ad acquisire le caratteristiche di saccatura mobile per successive riaperture a nord-ovest. E tra queste possibilità quella che al momento appare la più accreditata, è proprio una evoluzione corrispondente ad un successivo suo parziale aggancio da parte del flusso delle alte latitudini a determinarne un graduale spostamento verso levante (vedi simbologia in sovraimpressione) e a produrre una azione perturbata, segnatamente per il nord-italia. Secondo questa possibilità persisterebbero, dunque, almeno nel corso dei giorni compresi tra inizio decade e metà mese, le condizioni di instabilità e/o di variabilità dettate dell’atlantico e già protagoniste della prima decade…
Pierangelo Perelli

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