Editoriali Slider — 02 Gennaio 2019

Il nuovo anno si apre, in rapporto al tipo di inverno che sarà, con delle certezze ma anche con molti dubbi. La discrepanza che, guardando ai forecast di lungo termine, i vari modelli evidenziano, è piuttosto significativa e tale da non poter fornire indicazioni precise. Sussiste la certezza di un contesto, in atto e destinato a prolungarsi, quanto meno, per alcuni giorni, di un pattern wave2 moderato e capace di veicolare spinte fredde in direzione di penisola balcanica e mediterraneo centro-orientale, ma sussistono notevoli dubbi sul tempo mediterraneo che sarà nel corso del mese. Osservare a confronto forecast che sposano l’ipotesi di recrudescenza settentrionale e di ulteriori e più dirette azioni fredde con forecast che, invece, sposano l’ipotesi di una maggiore mobilità con incisività zonale, non fornisce certamente certezze. Nel disegno della situazione generale in quota ho considerato l’ultimo run di ECMWF, che promuove una seconda azione fredda, intorno ad inizio seconda decade, più diretta della precedente e con obiettivo il mediterraneo centrale, e, nel contempo, ho, considerando una isoipsa di riferimento, messo a confronto, quanto espongono anche GFS e GEM per quei giorni. Ebbene, GFS mostra un disegno conforme all’allontanamento verso est del flusso settentrionale e in sintonia con una più significativa azione zonale, mentre GEM considera l’ipotesi di uno spostamento dei massimi barici verso l’atlantico con la possibilità di impulsi freddi artico-marittimi in successione. Mi sembra evidente che un scena previsionale del genere non sia in grado di dirci assolutamente nulla di certo sul tempo che farà nel corso del mese, e, tanto meno, di dirci qualcosa riguardo alle possibilità di una influenza dell’ormai famosissimo stratwarming in atto da tempo, apparentemente ed al momento, tuttaltro che nelle valutazioni degli stessi modelli. Dovendo fare una sintesi, difficilissima e suscettibile di smentite anche prossime, potremmo ammettere che la stagione va assumendo connotazioni più consone a se stessa, tende a una configurazione più dinamica e più settentrionale e fredda, fa sperare i freddisti in qualche fase di interesse, ma, al momento, senza visioni, né clamorose e né di certezza…

Pierangelo Perelli

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