Editoriali — 07 Luglio 2016

06-07-2016 – Salve a tutti, nuovo aggiornamento serale. L’estate è arrivata e preme sapere come sarà e cosa ci riserverà.

Il caldo avanza, sebbene oggi numerosi temporali anche di forte intensità abbiano interessato la dorsale appenninica su molte regioni, come documentato negli interventi flash giornalieri.

La causa dell’instabilità odierna risiede nel fatto che la struttura altopressoria in affermazione a ovest dell’Italia ha lasciato scoperto il fianco orientale, su cui sono scivolate infiltrazioni fresche alle varie quote.

Ma nei prossimi giorni le cose cambieranno, l’alta pressione si farà strada nel Mediterraneo. Come accennato più volte, si tratterà di una struttura ibrida, in parte azzorriana ma in parte anche africana. La fig.1 fa capire perchè: la linea nera rappresenta la pressione al suolo con la classica propaggine azzorriana, spinta un po’ a nord però. La linea gialla rappresenta la circolazione nella media troposfera (5500 m) e da lì si evince come una cupola altopressoria si protenda verso il Mediterraneo dal continente africano, parzialmente slegata da quella azzorriana da una piccola ansa ciclonica sulla Spagna, un piccolo nucleo di blanda vorticità (fig.1)

fig.1

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In parole più semplici, non arriverà l’africano ma nemmeno l’azzorriano, quanto piuttosto una struttura ibrida che resterà tale anche in termini di temperature generate che, sebbene non sia previsto che raggiungano valori da urlo (difficili i 40° C), si attesteranno diffusamente intorno 36-38° C su molte città italiane del centrosud e della Emilia Romagna.

Tutto questo almeno fino a martedì prossimo e dopo …cosa succederà??

Modelli altalenanti oggi, ma resta probabile la rottura brusca di metà mese e, anzi, in lacune emissioni appare quasi da urlo, per gli amanti dei fenomeni estremi ovviamente.

In sostanza, permane ancora la possibilità oggi che un vero e proprio nucleo freddo possa irrompere nel Mediterraneo dal nordatlantico dalla porta della valle Rodano, generando una vera e propria “rodanata” estiva appunto, davvero traumatica in tal senso (fig.2).

fig.2

216-7IT (1)

Così come inquadrata dal modello americano stamattina, l’irruzione nordatlantica (a contributo artico) portebebbe davvero uno stravolgimento al mese in corso, con valori di temperatura alla quota di 1500 m (850 hPa) da autunno inoltrato (fig.3).

fig.3

240-7IT (1)

 

Un intenso nucleo freddo con valori fino a 7° C alla quota di 1460 m (in aria libera), capace addirittura di portare le neve sulle cime alpine tramite la genesi di una saccatura che, perlomeno al suolo evidenzia una chiara alimentazione artica (fig.4).

gfs_mslp_pcpn_frzn_eu_38

 

L’elaborazione mostrata, tratta dal modello americano, inserisce proprio la neve sulle Alpi per metà Luglio (colori celesti).

Indubbiamente è una visione estrema, i tomi probabilmente saranno più smussati e la saccatura meno penetrante, ma per adesso risulta ancora possibile a tutti gli effetti. Da non perdere i successivi aggiornamenti.

Ciao ciao

Ilario Larosa (meteogeo)

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(7) Readers Comments

  1. Stefano Perini

    Qualcuno..tempo indietro disse a sciare ad agosto e al mare a natale…iniziamo?

  2. Genny Paganin

    Caspita se succede davvero mi spaventa sta cosa

  3. Oscar Zocchi

    Menomale questo caldo ha rotto BASTAAAAA

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