Editoriali — 17 Novembre 2016
I due principali modelli mondiali prevedono una nuova incursione sull’Europa da parte del gelido Vortice Polare

Coloro che non sono interessati alla disquisizione tecnica, possono andare direttamente alle conclusioni riportate a fondo pagina

I due principali modelli previsionali, l’Europeo ECMWF e l’americano GFS, prevedono per i primi di dicembre una nuova irruzione sull’Europa centro-meridionale, Italia compresa, da parte del  Vortice Polare (VP)  il ciclone colmo di aria artica con sede all’interno del circolo polare

In realtà il gelido VP è stato già costretto ad uscire in parte dal circolo polare e proiettato verso la Scandinavia, la  Russia europea e il Nord Atlantico, perché sospinto verso il nostro continente da un robusto anticiclone siberiano e delle Aleutine (fig.1 – il vortice polare è il nucleo di aria più gelida, evidenziata  con colorazione celeste-blu – Fonte: http://www.netweather.tv/index.cgi?action=stratosphere;sess=).

Sulla medesima figura la presenza di tale anticiclone è testimoniata dall’aria più calda  (colorazione giallo-verde) presente sul circolo  polare ma sul lato opposto a quello europeo e alla quota stratosferica di 23 km.

L’anticiclone siberiano quest’anno è entrato in scena con largo anticipo a seguito del forte raffreddamento subito dai primi 2-3 km di atmosfera prossimi al suolo (fig.2) da parte dell’eccezionale innevamento avvenuto negli ultimi 45 giorni sull’area euroasiatica. Ma, come tutti gli anticicloni termici (ovvero generati dal raffreddamento dell’atmosfera più  prossima al suolo), anche  quello siberiano è sormontato da un ciclone pieno di aria calda oltre i 3-4 k e fino a 30-40 km di altezza.

Ecco spiegato perché  nella fig.1 alla quota di 23 km sulla verticale della Siberia e delle Isole Aleutine è  presente aria più calda rispetto al resto del circolo polare.

Tale aria più calda, per ragioni che qui tralasciamo, tende ad indebolire il vortice dapprima  ai…piani alti e poi via via fino al suolo, dove il vortice di bassa pressione verrà  sostituito dall’anticiclone siberiano.

primi sintomi di questo cambio di circolazione sul circolo polare – da rotazione in verso antiorario come è tipico dei cicloni a rotazione in verso orario come avviene negli anticicloni –  si dovrebbero avvertire nella direzione dei venti lungo i paralleli all’interno del circolo polare e i quali dovrebbero smettere di scorrere da ovest verso est (come avviene nel VP )  per orientarsi invece da Est verso Ovest, come è tipico negli anticicloni.

In effetti sia il modello ECMWF (fig.3) che il modello GFS  (fig.4 – fonte: State Unviersity of New York) prevedono nei prossimi 10-15 giorni  che i venti lungo i paralleli si orienteranno da Est verso Ovest (il segno negativo sta ad indicare appunto la direzione da  Est → Ovest).

Insomma entrambi i modelli prevedono che entro fine mese l’anticiclone siberiano avrà spodestato il  VP dal circolo polare.

Di conseguenza il VP, sloggiato completamente dal circolo polare,  verrebbe proiettato gradualmente  verso le medio-basse latitudini del continente europeo, ove darebbe luogo ad una nuova ondata di freddo ai primi di dicembre, come mostra la mappa di fig.5, relativa appunto alla posizione prevista dal VP intorno al  2 dicembre (colorazione più intensa celeste-blu).

L’animazione del vortice polare tra il 16 novembre e il 2 dicembre è visibile QUI

Conclusione:

I 2 principali modelli mondiali, prevedono una nuova ondata di freddo sull’Europa centro-meridionale, Italia compresa per i primi di dicembre.

La  previsione comunque va presa con le dovute cautele perché mancano ancora 15 giorni per tale evento e qualcosa potrebbe cambiare…in corso d’opera.

Ma questo è il massimo che oggi può offrire…il convento!

Vi terremo comunque informati nei prossimi giorni per confermare o meno una nuova ondata di freddo.

Fonte: www.meteogiuliacci.itrta850m16mapapcopertina

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