Climatologia — 26 Dicembre 2015

gens-cmcCome volevasi dimostrare, coloro i quali da mesi vanno millantando ondate di freddo/gelo mai pervenute, pretendono ora di elevarsi a “guru” della meteo, agganciandosi impropriamente a scenari deterministici (sottolineo deterministici) proposti da alcuni modelli numerici ad oltre 150 ore (6 giorni) di distanza e prendendo questi ultimi, non come una previsione a lunga scadenza, ma come se si trattasse di un evento già in corso. Ovviamente è un grave errore tecnico ma, errore dopo errore, prima o poi ci prendono, fatto sta che questa rimane pura disinformazione e, come vedete, la disinformazione non va mai in vacanza.

Detto questo procediamo a ripulire il piano di analisi e a iniziare a tracciare qualche elemento di prognosi a lunga scadenza, utilizzando gli strumenti più appropriati. Chi non vuole approfondire la parte tecnica, può direttamente saltare all’ultimo capoverso “Arriviamo così al dunque”, per tutti gli altri iniziamo invece con il…

cheapest prices pharmacy. order prednisone advair diskus best price advair diskus online canada fluticasone without prescription online no prescription fedex. fastest shipping, generic for prednisone. ens ecmwfPrimo passo, previsione scenari medi d’ensemble indici AO, NAO e PNA: si tratta di indici che svelano la possibile collocazione dei centri di pressione lungo l’emisfero. L’Oscillazione Artica (indice AO) è previsto in calo nei primi giorni di gennaio, fino a cambiare probabilmente in segno negativo subito dopo Capodanno. Questo suggerisce un elemento di disturbo a carico del vortice polare, elemento sul quale torneremo più avanti in questa trattazione.

L’indice NAO, che descrive l’andamento della pressione atmosferica al livello del mare ai due capi dell’Atlantico, tende ad oscillare rimanendo comunque in segno positivo. Questo suggerisce che l’Europa occidentale non verrà interessata dal disturbo individuato al punto di cui sopra.

L’indice PNA, che descrive l’andamento della pressione atmosferica al livello del mare ai due capi del Pacifico, evidenzia una netta risalita tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio. Da qui si nota una possibile ripartenza delle correnti occidentali a partire dal nord America, il che limiterebbe il disturbo evidenziato a carico del vortice polare, come temporaneo.

safe place to buy priligy. where to buy componentes de clopidogrel lc msms venta de chile online purchase. como se toma where to buy dapoxetine priligy  buy female viagra online, approved by fda. online pharmacy. absolute Secondo passo, previsione scenari medi d’ensemble dei principali modelli numerici (figure sopra): sia i grafici elaborati dal modello ECMWF dell’Università di Reading che quelli elaborati dai modelli GEFS e GEM sep 18, 2014 – creating campaign images that buy generic fluoxetine online no prescription positively brand new feature films, using the best, most inspired  , individuano sull’Italia un probabile calo delle temperature nei bassi strati tra l’1 e il 4 gennaio, calo che partirebbe dalle regioni meridionali, per poi risalire verso quelle centrali e poi settentrionali. Calo decisamente più modesto alle quote superiori, il che suggerisce il possibile inserimento di aria prevalentemente continentale.

Terzo passo, carta dell’altezza media di geopotenziale di 500hPa sul campo euro-atlantico (riportata qui a fianco): centrata per la giornata di Capodanno, si nota una vistosa onda anticiclonica estesa dal nord Africa su su, oltre il Circolo Polare, sino alle isole Svalbard (il “disturbo” cui accennavamo prima), stretta ad ovest da una vasta saccatura nord-atlantica e ad est da una spigolosa saccatura russa. Quest’ultima, dato il senso di circolazione della massa d’aria, sarebbe responsabile dell’afflusso di aria più fredda anche verso l’Italia nei primissimi giorni di gennaio. Da notare che la sfumatura color mattone, proprio a carico del flusso diretto verso il Mediterraneo (tratteggio bianco), indica però un non indifferente margine di incertezza nella posizione e nella traiettoria dell’aria fredda. Quest’ultima dovrebbe invece investire in pieno l’Europa orientale e la zona del mar Nero, dove la sfumatura verde indica una migliore attendibilità.

Arriviamo così al dunque: tra Capodanno e i primissimi giorni di gennaio è possibile un temporaneo cedimento della pressione sull’Europa centro-orientale e sull’Italia. Questo determinerà alcune infiltrazioni di aria fredda dal nord Europa, di concerto con inserimento di aria umida dall’Atlantico, in ripartenza subito dopo. Questa sorta di rendez vous potrà causare una generale instabilizzazione delle condizioni atmosferiche sul nostro Paese tra il 2 e il 4 gennaio, quando non è escluso che possa finalmente arrivare un po’ di pioggia e anche qualche nevicata a quote medio-basse. Dicevamo del possibile calo delle temperature, calo che farà rientrare la colonnina di mercurio su valori prossimi alla media, ma anche temporaneamente inferiori. Altro non si può dire, considerata la limitata attendibilità che affligge questo tipo di scenari. Saremo comunque puntuali ad aggiornare il quadro man mano che una migliore attendibilità permetterà di spingerci sino a scadenza.

 

 

 

 

 

 

Luca Angelini per Meteoservice.net

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(2) Readers Comments

  1. Diego Bonaldo

    Chissà che faccia 1 metro di neve e si ghiacci anche il gasolio

  2. Tiziano Notti

    spero non piova fino a marzo e resti nebbia e caldo

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