Disastri d'Italia — 04 Settembre 2016

CERANO – Ore di preoccupazione anche a Cerano in conseguenza all’incidente verificatosi al pozzo petrolifero dell’Agip di Trecate.

Nella serata era distinguibilissimo il rumore, causato dall’altissima pressione di fuoriuscita del combustibile, proveniente dal comune limitrofo.

Un rumore inquietante, cupo, paragonabile a quello di un aereo in volo a bassa quota.

Per i ceranesi lo strascico più immediato dell’incidente è stato quello del cattivo odore che ha incominciato a diffondersi in atmosfera nelle prime ore del mattino di martedì.

“Una puzza – diceva qualcuno – che “prende” la gola e la bocca dello stomaco…”. E anche questo, insieme con il rumore, è diventato un elemento della vicenda che ha contribuito non poco a preoccupare la gente. “Nella giornata e nella serata di lunedì – ha confermato il comandante dei Vigili urbano ceranesi

Adriano Bagnaschi – le chiamate da parte di persone che si rivolgevano allarmate ai nostri uffici e che chiedevano che tipo di comportamento bisognava tenere sono state davvero moltissime, circa un centinaio.

Certo le autorità competenti hanno comunicato che il pericolo non c’è, ma è inevitabile che, nel clima che si era creato, ci potessero essere reazioni di questo genere.

Lunedì notte ci siamo resi comunque disponibili per dare una mano ai nostri colleghi di Trecate qualora ce ne fosse stato bisogno.

Quali sono le reali conseguenze sul piano ambientale per Cerano?

E’ ancora presto per poterlo dire – ha detto bagnaschi – la situazione dal punto di vista atmosferico legata alla direzione dei venti: fino a questo momento non abbiamo avuto gravi problemi, a parte qualche goccia di sostanza oleosa ricaduta sulle strade in maniera circoscritta.

Sarà inevitabile, poi, che i corsi d’acqua portino nella nostra direzione lo stesso olio e che magari questo possa essere scoperto anche all’interno delle falde”.

“La situazione è quella dello stato di allerta, ma è tutto sotto controllo”.

Queste rassicuranti parole sono il primo commento del sindaco di Cerano Mario Quaglia.

“I tempi tecnici di ripristino della normalità – ha spiegato – sono stati valutati nell’ordine di qualche giorno.

A martedì mattina l’emissione si aggira ancora intorno ai cinque – seicento metri cubi e si speria di riuscire ad arginare il problema grazie all’intervento dei tecnici specializzati appena arrivati dal Tezas su interessamento dell’Agip”.

Ma quali sono i provvedimenti e gli interventi immediati da parte delle autorità locali? “Innanzitutto – ha precisato il sindaco – siamo in continuo contatto sia con i sindaci degli altri paesi, sia anche con gli uffici della prefettura, della Protezione civile e delle forze dell’ordine.

Durante l’incontro tenutosi a Romentino nel pomeriggio di Martedì con i sindaci di Trecate e Romentino e con alcuni rappresentanti dell’Agip, sono stati inoltre delegati alcuni docenti universitari che fanno a capo ai professori Luigino Maggi e Giorgio Cecchi, rispettivamente delle università di Pavia e di Torino, per far partire entro le ore immediatamente successive un ampio monitoraggio della situazione aria, acqua e suolo su tutto il territorio”.

SOZZAGO Situazione sotto controllo anche secondo il primo cittadino di Sozzago, Franco Fossati. Lunedì sera all’uscita da una riunione in municipio – ha riferito il sindaco – abbiamo notato la presenza di gocce d’olio sulle macchine, ma questa conseguenza allo scoppio del pozzo di Romentino è ampiamente rientrata già nelle prime ore del mattino successivo.

Il cattivo odore? Si, anche quello era percepibile, ma fortunatamente, con il passare del tempo, questo è andato diminuendo.

La sua diffusione in atmosfera dipende dalla direzione del vento”.

È mancata la partecipazione di Fossati alla serie di incontri di coordinamento per la gestione dello stato di emergenza che si sono tenuti nei giorni scorsi tra i sindaci dei Comuni direttamente interessati dall’incidente del pozzo dell’Agip. “Non sono stato invitato – ha detto il sindaco di Sozzago – e non mi sono nemmeno posto il problema se partecipare di mia iniziativa o no all’incontro al quale non ero stato chiamato a prendere parte”.
LALLA NEGRI

EVACUATE ALCUNE FAMIGLIE; BLOCCATE DUE AZIENDE

ROMENTINO – L’eruzione del pozzo numero 24 del giacimento Villa Fortuna in territorio Trecate non ha causato finora danni in Romentino.

La caduta al suolo del materiale sprigionato dalla postazione petrolifera (olio greggio, gas, acqua e particelle solide), veicolata dalla pioggia non ha interessato Romentino in quanto il vento ha finora spirato in direzione opposta.

Il Comune si è comunque subito allertato, stante la maggior vicinanza dell’abitato di Romentino (rispetto a quello di Trecate) dal pozzo incriminato..

“La situazione non è drammatica – ha detto il sindaco Alberto Negri dopo aver partecipato con l’assessore Franco Invernizzi all’unità di crisi insediata presso la prefettura di Novara – ma ci dobbiamo sentire in emergenza”.

Immediatamente l’amministrazione ha provveduto ad emettere delle ordinanze di evacuzione e sgombero che hanno interessato famiglie e attività produttive nel raggio di 1000 metri dalla postazione, misura precauzionale presa a seguito del rilevamento di idrocarburi dispersi in atmosfera e della presenza di acido solfidrico nell’area circostante il pozzo:Gianfranco Caviggioli e Giovanna Porzio in località Cascina Vallone; famiglia Francesco Porzio via rocchetta; fratelli Locatelli Cascina Invernizzi; Famiglia Luigi Baldi strada Torre Mandelli; famiglia Baldassarre Roppolo strada Torre Mandelli. Con on’ordinanza sono stati inoltre bloccati i lavori della Fonderia Triestina dei fratelli Valsecchi e della ditta Pattano Felice e C. Produttrice di carta da macero.

Le famiglie evacuate hanno trascorso la notte tra lunedì e martedì presso parenti, tranne una famiglia che ha pernottato all’Hotel Europa messo a disposizione dall’Agip.

Nella mattinata di martedì è stata emessa un’altra ordinanza, con obbligo alla cittadinanza che, chi rinvenisse animali selvatici morti a farli pervenire con urgenza al servizio sanitario dell’USSL 52.

per quanto riguarda la circolazione su strada, la Polizia Municipale ha tranquillizzato la popolazione, avvertendo che la situazione è sotto controllo; le uniche vie bloccate sono quelle in direzione del pozzo, ma potrebbero essere attuate alcune interruzioni stradali.

In paese non è stato vissuto il disagio causato a Trecate dalla pioggia nera che ha depositato una viscida pellicola su strade, automobili e campi; un forte e assordante rumore si continua però ad avvertire dal momento dell’eruzione, soprattutto nelle zone periferiche di Romentino.

Il botto è stato avvertito anche a Romentino, intorno alle 15,10.

Ce lo ha confermato Francesco Porzio, uno dei romentinesi evacuati: “Io non ero in casa in quel momento ma mia moglie ha sentito un grosso botto.

Un botto di tale intensità io lo avevo avvertito già qualche settimana prima.

Sono sicuro che non si trattasse di un botto da tuono.

Siamo con il morale a pezzi, dopo la telefonata di ieri sera (Lunedì) verso mezzanotte che ci ha avvertito di preparare i bagagli per un’imminente evacuazione”.

Luigi Baldi ha vissuto anche lui la stessa drammatica situazione, dovendo abbandonare la sua casa dopo la telefonata del Comune: “Noi non abbiamo sentito strani rumori e siamo stati avvisati dell’accaduto da nostro genero.

Siamo chiaramente scossi, in modo particolare mia molgie che è molto spaventata”.

Di fronte al Municipio abbiamo incontrato la famiglia Braghin che, evacuata dalla Cascina Cardana, ha trascorso la notte di lunedì all’hotel Europa.

Volevano ritornare a casa per prendere alcuni effetti personali, ma dovevano essere scortati dalle forze dell’Ordine di Trecate.

Il morale è a terra, “E’ uno schifo – tuona Luisa Tramainiu – abbiamo dovuto lasciare di corsa la nostra casa e non sappiamo quando vi ritorneremo.

E’ sempre la gente a pagare…”. Aggiunge Roberto Braghin. “questa situazione può protrarsi per giorni, non si può prevedere il ritorno alla normalità”.

MARIANNA CALIO’

ELEONORA GROPPETTI

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