Nel settore nord-occidentale dell’Atlantico risultano determinanti acque più calde nel mare del Labrador e più fredde in quelle poste a sud di Terranova. Questa disposizione, oltre a modificare a sua volta l’uscita del getto dal continente nord-americano, favorisce lo schema di NAO negativa. Se la NAO (oscillazione della pressione ai due capi dell’Atlantico) diventa negativa le perturbazioni riescono ad entrare più decise sul Mediterraneo, soprattutto se vi trovano acque più fredde (SSTA-).
Passando all’oceano Pacifico risulta senz’altro determinante l’azione dell’ENSO. Ricordiamo che il Nino (o la Nina) indicano acque più calde (o più fredde) della norma al largo di Perù ed Ecuador. In particolare tutti gli inverni gelidi mostrano una Nina di moderata intensità, con maggiore concentrazione di acque fredde nel settore orientale del Pacifico (Nina East).
Decisive anche acque tropicali mediamente più fredde del normale, a parte il settore del Pacifico occidentale. Questa piscina calda infatti favorisce l’innesco della MJO (Madden Julian Osillation, indice della convettività tropicale) e la limita alle fasi 6-7-8, ossia quelle più indicate a mantenere lontani da noi gli anticicloni subtropicali.
Non dimentichiamoci la premiata ditta QBO negativa e minimo solare oppure QBO positiva e massimo solare. Ricordiamo che la QBO indica l’oscillazione biennale dei venti stratosferici, orientali nella fase negativa, occidentali in quella positiva.

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