Climatologia — 23 Aprile 2016

Grazie alle immagini e alle sequenza fornite dal satellite Meteosat, possiamo apprezzare lo spostamento delle masse d’aria e dei corpi nuvolosi, una procedura che ci semplifica senz’altro l’analisi dello stato attuale dell’atmosfera e la sua evoluzione immediatamente successiva. La figura che vi ho proposto mette in risalto in particolare tre corpi nuvolosi, tutti coinvolti nel condizionare le condizioni del tempo sull’Italia nel corso dell’attuale fine settimana.

La perturbazione color fucsia, contrassegnata con il n.1, che possiamo vedere disposta tra il golfo di Biscaglia e le nostre regioni settentrionali individua una vecchia struttura di bassa pressione proveniente dalla Spagna e che porta sul nostro Paese aria temperata di origine atlantica. Risulta più attiva al nord e al centro dove oggi, come da previsione, sta portando precipitazioni sparse, in genere di debole intensità.

Tra la sera di sabato e la notte su domenica ecco subentrare la perturbazione n.2, che ci permette di individuare il limite di massa del blocco di aria artica annunciato da diversi giorni e ormai alle porte dell’arco alpino. Domenica farà il suo ingresso turbolento dalla porta nord-adriatica, accompagnandosi ad una scia di temporali che dal Triveneto si porteranno di traverso su diverse regioni del nord (vedasi questo articolo per i dettagli), e portando ad un sensibile calo delle temperature.

Ma l’aria fredda non viaggia mai in modo lineare. Ecco allora una seconda pulsazione, in coda alla prima e identificata con il fronte blu contrassegnato con il n.3 al momento sul mar di Norvegia. E’ atteso sull’Italia nella giornata di lunedì 25 aprile e con tutta probabilità concentrerà la maggior parte dei suoi fenomeni tra nord-est e centro-sud peninsulare. Una seconda pennellata che porterà la neve sulle nostre montagne, anche a quote inferiori a 1.000 metri.

Tutto procede secondo i piani dunque. Non ci rimane che organizzare il nostro weekend lungo in base alle “piacevoli” bizze di una primavera ritrovata.

 

 

 

Luca Angelini per Meteoservice.net

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