Editoriali — 05 Giugno 2015

Salve a tutti; onda calda in piena azione al centronord, con temperature diffusamente sopra i 30° C. In tal senso, le prossime 72 h saranno quelle con i valori termici più elevati, accompagnati da sensazione di afa più marcata. L’immagine satellitare evidenzia infatti l’affermazione e isolamento del nucleo a geopotenziali più elevati della cellula altopressoria presente a nord delle Alpi (fig.1)

fig.1

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Come previsto, il campo di alta pressione presenta i suoi massimi nel nord Italia. Proprio la peculiare struttura dinamica presente a tutte le quote (cfr. editoriale in merito), sta favorendo la risalita delle temperature nella pianura Padana con miti subsidenti ben sviluppati. Ma il caldo interessa anche le pianure interne del Lazio e della Toscana, ecco i valori registrati alle ore 11:40 locali di questa mattina (fig.2)

fig.2

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Come di vede, già in mattinata erano stati raggiunti già i 30° in pianura Padana, con valori di umidità relativa prossimi al 50 %, ma anche lungo tutte le coste tirreniche, dove la ventilazione predominante da nordest sta favorendo un ulteriore riscaldamento delle masse d’aria, già soggette a miti subsidenti dalla struttura anticiclonica, a causa dei venti di caduta dalla dorsale appenninica. Ecco infatti i valori registrati nel pomeriggio, alle 17:50, assimilabili ai valori massimi della giornata  (fig.3).

fig.3

temp_it (2)

Come si evince dalla fig.3, la pianura Padana si allineata intorno i valori previsti (32-33° C), ma molto alte le temperature su Toscana e Lazio, con i 33° C di Firenze e i 34° C di Guidonia, non lontano dalla periferia romana, entrambe le città sono collocata sottovento alla dorsale appenninica e risentono dei venti di caduta, provenienti dall’Appennino.

Per lo stesso motivo, nelle aree peninsulari ai bordi dell’alta pressione, nel basso Tirreno, sono in atto temporali pomeridiani provenienti dai rilievi irpini e lucani, in trasferimento fino alle coste (fig.4).

fig.4

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Quanto durerà tale fase anticiclonica?? Il periodo più caldo dovrebbe già terminare nella giornata di martedì, quando la struttura anticiclonica si indebolirà, sotto l’azione di una goccia fredda proveniente dal mare del Nord (fig.5).

fig.5

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Ma è molto più incisiva l’azione prevista, con sempre più insistenza, dal modello americano, per la metà del mese; una saccatura molto meglio organizzata dovrebbe puntare proprio verso la barriera alpina e la penisola italiana, seguendo la traccia della goccia fredda precedente e rinvigorendo le condizioni di instabilità su tutto il centronord (fig.6).

fig.6

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Si tratterebbe di movimenti di una certa rilevanza a scala europea, con percorso del getto polare deviato fortemente verso sud e genesi di una importante ondulazione di Rossby. In fig.7 ecco il momento in cui la il percorso del getto polare va incontro a quello tropicale, il freddo verso il caldo insomma, in uno scontro con conseguenze molto “accese” (fig.7).

fig.7

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Forti temporali interesserebbero, a seguire, tutto il centronord e forse tutta Italia, se l’evoluzione prevista dall’ultima emissione del modello americano fosse realistica. La saccatura andrebbe ad isolare infatti, un profondo vortice ciclonico dopo la metà del mese, colmo di aria fredda, foriero di instabilità diffusa e temporali anche forti su molte regioni (fig.8).

fig.8

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In tal caso, una vera e propria ondata di maltempo, con temperature notevolmente sotto media, investirebbe tutto il centronord e parte del sud; da non perdere quindi i successivi aggiornamenti, dove tale evoluzione potrebbe essere più chiara…

Ilario Larosa

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