Editoriali Slider — 26 Gennaio 2020

Il trend meteo del prossimo mese non possiamo saperlo, neanche osservando la pur avanzata modellistica che prospetta oltre i 15 giorni. Possiamo solo, e come sempre, sulla base delle prospettive proposte dalla stessa modellistica, avanzare ipotesi, possibilità. La stagione, sino a questo punto, è stata caratterizzata, in termini di pattern e di indici teleconvettivi, da un persistente contesto ad alto indice zonale con vortice polare assai compatto e con un sub-tropicale, dal punto di vista della disposizione in latitudine, intraprendente. Detto contesto, per quanto i movimenti in stratosfera non siano sempre influenti in troposfera, ha visto il conforto anche della medesima stratosfera, priva, fino a qui, di quei riscaldamenti che, disturbando il vortice polare stratosferico, possono poi arrivare a disturbare anche il vortice polare troposferico. Occorre dire, quando si parla di stratwarming, che, nella storia degli ultimi decenni, si sono avute grandi spinte fredde strettamente correlabili a major stratwarming (ad es. il freddo del 1985) ed altrettante grandi spinte fredde non correlabili a stratwarming di sorta (ad es. il freddo del febbraio 1956). Ecco perché osservare la stratosfera e sperare in qualche stratwarming come possibile origine di eventi freddi sa, in parte, di illusorio. D’altra parte è anche vero che, in un inverno anomalo come questo, ed a cui manca ancora febbraio, verificare le azioni di un certo cambiamento di fase in stratosfera, che i modelli denotano ad inizio mese, non può che essere legittimo. E non può che essere interessante specialmente se, lo stesso mese di febbraio, senza sfracelli, sembra presentare momenti con una fisionomia un pò diversa da quella sin qui osservata. Ecco che, al fine di analizzare stratosfera ed eventuali risvolti troposferici a distanza di una decina di giorni, ho disegnato in grandi linee la termica stratosferica del 7 febbraio a 10hPa delineata da GFS e la barica del 17 febbraio a 500 hPa delineata da CFS. Premesso che i risvolti troposferici di uno stratwarming, se si verificano, possono verificarsi anche dopo pochi giorni o anche più tardi di 10 giorni, quello che si osserva sulle carte sin da inizio mese corrisponde a: 1) un effettivo cambiamento della situazione in stratosfera con confinamento del VP da parte di un riscaldamento in sede asiatica ed artica nel corso dei primi giorni di febbraio; 2) un contesto generale, sin da fine prima decade (soprattutto secondo CFS), di maggiori presenze altopressorie sul nord europa e/o in sede artica. Si tratta di una evoluzione generale associata alla possibilità di un febbraio almeno un pò più invernale dei mesi che lo hanno preceduto e di cui, senza certificare correlazioni, solo possibili, tra stratosfera e troposfera, e senza considerare tali movimenti come sicuri, prendiamo atto…

Pierangelo Perelli

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