Editoriali Slider — 21 Febbraio 2018

Occorre segnalare che, ad oggi, il destino preciso del freddo non è ancora stato scritto in modo definitivo. Verosimilmente il grande VP split, nella forma dei migliori split storici, va a maturare nel corso di questo fine settimana, generando il richiamo del nucleo siberiano di cui si parla e si scrive da giorni. La perfetta antizonalità conseguente può identificare, dunque, l’intenso polo freddo, in rapido trasferimento da est ad ovest, e all’altezza della nostra penisola, nel corso dell’inizio della settimana. L’apporto di aria molto fredda, con intenso richiamo di correnti da oriente, può essere, allora, davvero consistente, ammesso che, come dicono alcuni modelli, lo stesso blocco siberiano inglobi il nostro centro-nord. In linea generale sembra anche che, in una fase successiva, lo stesso sistema possa entrare in interazione con una corrente oceanica di bassa latitudine, a favorire un meccanismo di aggancio tutto ancora da decifrare e potenzialmente in grado di rendere lo stesso afflusso freddo generatore di ciclogenesi e di maltempo invernale. Il dubbio più consistente a sfavore di questa evoluzione è dettato dalla ipotesi che il flusso antizonale possa finire per abbracciare latitudini relativamente più alte, ponendo la nostra penisola ai margini e rendendo maggiormente protagonista la corrente atlantica rispetto a quella siberiana. Il ruolo del comportamento dell’alta pressione, in questo caso, risulta decisivo e, certamente, tanto più spostato a favore di una fase molto fredda, quanto più invadente alle basse latitudini ed in veste di semi-blocking. Certi dubbi si scioglieranno certamente nei prossim i giorni, quando potremo sapere, con maggiore certezza, se vivremo una fase da freddo storico ma con scarse precipitazioni, oppure una fase marcatamente fredda con un successivo peggioramento, o ancora un fase meno fredda e più occidentale rispetto a quanto auspicato dai freddisti. Il disegno vuole rappresentare la situazione ipotizzata da alcuni modelli tra l’inizio e la metà della prossima settimana, e vuole identificare la possibilità dell’aggangio descritta, ovvero la possibilità che, al seguito dell’irruzione da est, si attivi anche, e alle nostre latitudini, la progressione da occidente di sistemi perturbati, certamente con connotazioni segnatamente invernali oltre una certa latitudine…

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Pierangelo Perelli

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