Editoriali Slider — 12 Ottobre 2021

Al netto di una certa stabilizzazione progressiva sussiste un quesito del giorno che fa riferimento al tipo di configurazione stabilizzante ulteriore che potrebbe concretizzarsi intorno a fine decade. Premettiamo che la maggior parte dei forecast parteggia per disegni relativamente privi di eccessi, magari associati alla tipica alternanza o variabilità che contraddistingue la successione di onde di segno opposto e più o meno pronunciate. Ma esistono anche ipotesi che configurano qualcosa di più eccitante o angosciante, a seconda dei punti di vista. Non che un affondo assai meridiano sul vicino oceano debba per forza corrispondere a chissà quali rimonte sub-tropicali in mediterraneo. Ma, sinceramente, vedere su certi prestigiosi modelli determinate situazioni alla fine della seconda decade di ottobre, fa un certo effetto. E non lo fa quella situazione di per sé, che ci può stare. Lo fa il fatto che, per come l’esperienza insegna, le significative rimonte afro-mediterranee sono sempre più frequenti e lo sono senza particolari distinzioni tra le stagioni. Certi inverni degli ultimi anni inverni lo sono stati poco proprio per effetto di persistenze anticicloniche foriere di stagnazioni non proprio gradevoli. E non vorremmo che la situazione si ripetesse anche quest’anno, cominciando a delinearsi già a partire da fine ottobre. In questo caso e per fortuna, tuttavia, non possiamo nascondere il fatto che, al netto di una possibile rimonta di tutto rispetto, tutto potrebbe o dovrebbe evolvere sulla base di una certa e benefica mobilità zonale, capace di rigettare, anche se con garbo, il promontorio e di sostituirlo con una saccatura atlantica. D’altra parte di pioggia c’è ancora bisogno così come c’è bisogno di quell’autunno che l’autunno lo fa per come si deve, regalando quelle “belle” e decadenti giornate che si conciliano con buone letture ed intimità. Non che l’ingresso di una ampia saccatura atlantica associata ad un certo freno da parte dell’africano non desti sempre qualche preoccupazione collegata alla possibilità di fenomeni intensi e persistenti, ma è anche proprio per questo che quell’ostinato ramo africano del sub-tropicale lo gradiamo poco. Il disegno delinea quanto ECMWF prospetta in quota intorno al 20 ottobre, proponendo il contesto sopra descritto nonché una evoluzione che, bene così, vede il sistema atlantico avanzare. Tuttavia, mai fidarsi e mai dire mai…

Pierangelo Perelli

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