Editoriali Slider — 03 Maggio 2021

Trattare, parecchi giorni prima, del possibile sviluppo di inizio seconda decade è giustificato dal fatto che per tutta la settimana avremo un tempo dominato da uno zonale perfetto, privo di particolari ondulazioni e di confine, con la penisola disposta praticamente tra la fascia del sub-tropicale sul mediterraneo meridionale o centro-meridionale e quella ciclonica atlantica disposta oltre le alpi. Con scarse possibilità di infiltrazioni oceaniche vere e proprie e, tanto meno, di falle mediterranee, e, piuttosto, con la presenza di una certa relativa e benefica protezione anticiclonica nel segno di qualcosa di classico e di azzorriano, il tempo della settimana potrà essere, più o meno, quello stabile o tuttalpiù variabile ed associato a qualche momento temporaneo di minore stabilità tipico di queste situazioni, ma nulla di più e di particolare. Trattare poi, parecchi giorni prima, del possibile sviluppo di inizio seconda decade è, ancora di più, giustificato dal fatto che proprio ad inizio seconda decade si profila un cambio marcato dettato da una nuova decisa meridianizzazione o ondulazione su scala euro-atlantica che merita di essere considerata. Detta evoluzione è in evidenza nei modelli da alcuni giorni e va assumendo sempre di più maggiore credibilità, segnando la fine della fase perfettamente zonale ed azzorriana della settimana ed introducendo quella del classico guasto deciso in mediterraneo, più o meno ostacolato dalla solita onda positiva africana. Diciamo anche, però, che detta onda positiva non sembra, al momento, desiderosa di ergersi a barriera o di mostrarsi poco arrendevole. Sembra, al contrario, che l’ampia onda negativa atlantica in sviluppo ed a ridosso del continente a fine decade, debba procedere e finire per maturare in una depressione mediterranea. In sviluppi del genere quello che accade è, comunque, una preliminare e temporanea rimonta anticiclonica e sciroccale associata a rialzi termici, seguita poi da un guasto generalizzato deciso, in primis sul centro-nord. Tuttavia se davvero l’onda calda in quota non andrà oltre detti esiti lo vedremo, anche perché l’esperienza ci insegna che l’africano, quando si mette in moto, è sempre imprevedibile ed ambizioso, tant’è che potrebbe anche finire per ostacolare la medesima depressione almeno parzialmente o al disotto di una certa latitudine. Ma, ripeto, al momento sembra, comunque, che l’azione ciclonica debba, ad inizio seconda decade, sostanzialmente sfondare; sembra, ovvero, che i forcing prevalenti in alta quota siano forcing tendenti a spingere da ovest ad est piuttosto che da nord a sud e viceversa. Il disegno fa riferimento alla situazione prevista in quota a fine decade, mentre la simbologia, da quella viola a quella blu, serve ad indicare i movimenti previsti tra il 9/10 ed il 12/13 maggio…

Pierangelo Perelli

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