Situazioni zonali perfettamente mobili e situazioni di blocco offrono alle previsioni difficoltà di diverso genere. In linea teorica una situazione bloccata o in ristagno tende a garantire previsioni più semplici da elaborare. Ma occorre considerare l’area in questione. Perché se l’area medesima è dentro, ad es. il relativo promontorio, non può essere certo complicato prevedere una situazione di bel tempo o di stabilità duratura. Diverso, però, il discorso, se il contesto è quello di una situazione di confine o di una circolazione ciclonica associata ad anche piccoli spostamenti o piccole variazioni di fisionomia. Quanto sembra che possa maturare nei prossimi giorni, ancorato ad un affondo che poi finisce per disegnare una sorta di dipolo, è proprio questo. La saccatura atlantica, in progressione verso l’europa occidentale ed il mediterraneo, un pò si scontra con un sub-tropicale si arrendevole ma non completamente, ed un pò, a monte, viene a risentire di una rimonta del sub-tropicale ramo atlantico, destinata a produrre qualcosa di inerente ad un cut-off anticiclonico, tra nord-atlantico e nord-europa. Una combinazione perfetta di eventi che è in grado di incastonare lo stesso affondo in un cut-off ciclonico in quota, disposto tra europa centro-occidentale e nostre regioni settentrionali. Ecco che il tempo della settimana potrebbe allora non offrire estremi di maltempo ma potrebbe, comunque, offrire un tempo variabile, ed a tratti perturbato, in linea generale soprattutto nei primi giorni della stessa settimana e soprattutto sul centro-nord, sempre comunque nell’ambito, per come detto, di una situazione complicata e di difficile previsione. Il disegno si riferisce alla situazione prevista in quota intorno ai giorni 24/25, ed ovvero a quando l’affondo, dopo aver precedentemente raggiunto le nostre regioni, è maturato nel cut-off sopra descritto. Nello stesso disegno, con il supporto delle frecce che servono a rappresentare il jet stream dei 250 hPa, si possono individuare: il grande flusso di alta quota che, per il grosso, devìa verso nord, divaricandosi e riservando alle basse latitudini una diramazione che scivola ad ovest di gibilterra; il cut-off anticiclonico, frutto della rimonta anticiclonica motivo della frammentazione o della deviazione suddetta del getto, disposto sul nord-europa; il cut-off ciclonico, più a sud, tra europa centro-occidentale e italia settentrionale, residuo della saccatura che, per i motivi indicati, perde contatto con il flusso dominante delle alte latitudini, diventa circolazione a sé stante e disegna, con il cut-off anticiclonico ed approssimativamente, quella che possiamo definire una situazione a dipolo. Detto tutto questo occorre sempre, poi e comunque, considerare la possibilità che il forcing oceanico possa, in tempi più o meno rapidi, riassorbire la faccenda e ripristinare qualcosa di più attinente ad una configurazione mobile. Ma per la verifica di quanto potrà accadere nel finale del mese c’è ancora tempo…
Pierangelo Perelli






























