Gli step meteo indicati in precedenza, visti nelle grandi linee della configurazione globale euro-atlantica, in buona parte si confermano. La fase delle ultime 48-72 ore si è presentata meno stabile del previsto perché il campo anticiclonico, pur non così basso, ha continuato a presentare una debole falla mediterranea con richiamo di correnti umide meridionali o sud-occidentali. Sussiste, nel frattempo, la minaccia che si profila per il fine settimana, e stavolta costituita da una ben definita saccatura con tanto di sistema organizzato e con tutti gli elementi di un contesto assai insidioso. Tuttavia e per fortuna si conferma, altrettanto, un disegno di relativo freno da muro sub-tropicale in mediterraneo che dovrebbe tenere confinata la perturbazione ad occidente così da renderla si influente, ma temporaneamente e non oltre la fascia più occidentale della penisola. In più rimane il fatto che l’estensione delle alte pressioni in quota continua ad apparire in grado di tenere il grande flusso atlantico piuttosto a nord così da indirizzare la stessa circolazione ciclonica iberica in un moto retrogrado ed in un cut-off progressivamente sempre più defilato verso l’atlantico. Poiché l’evoluzione in tal senso rimane, però e comunque, un pò incerta, che tutto proceda secondo quanto indicato c’è da augurarselo perché risulta evidente il grado di insidia che può comportare l’affondo deciso in mediterraneo di una saccatura di questo tipo e relativamente frenata a levante. Si confermano poi per il medio-lungo termine, al netto di un sub-tropicale che si mostra ancora invadente in mediterraneo centro-orientale, certe velleità del sub-tropicale ramo oceanico, orientate nella direzione di rimonte meridiane tutte ancora da definire ma che appaiono nelle possibilità del fine mese e dell’inizio di novembre. La stessa situazione del disegno, riferita alla configurazione generale prevista intorno ai giorni 29/30, mostra già, sull’atlantico ed in direzione delle isole britanniche, un promontorio deciso che, in questo caso stringe la mano al ramo africano venendo a costituire una grande promontorio che devia ben a nord il jet stream (freccia grande), ma che in un secondo tempo potrebbe finire per disegnare un profilo che apre a correnti nord-orientali…
Pierangelo Perelli

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