Editoriali Slider — 27 Giugno 2025

Sperare in contesti con temperature contenute a fine giugno o ad inizio luglio è legittimo ma anche, il più delle volte, illusorio. Urlare al caldo eccezionale e a situazioni estreme, riferendoci a situazioni meteo come quella in atto, è, a sua volta, retorico. Le ondate di caldo estive sostenute da rimonte del sub-tropicale, anche con valori di geopotenziale, in mediterraneo, particolarmente elevati, non sono più una novità da anni o decenni. Tant’è che, probabilmente, le stesse medie termiche di riferimento del periodo, dovrebbero essere riviste al rialzo. Fatte queste premesse e venendo al caldo che sta facendo e che farà, ahimé, per giorni, più che dire che siamo interessati da una discreta rimonta sub-tropicale che proporrà valori in ulteriore rialzo, anche se il notevole apice del fine settimana andrà rapidamente ridimensionandosi, non si può fare. Questa è oramai l’estate mediterranea, ed ovvero quella molto meno interessata dalle azzorre di un tempo e molto più interessata da configurazioni che vedono bassi valori NAO, valori barici in oceano spesso da depressione ed invece valori barici alti in mediterraneo. In verità il contesto attuale non è associato a valori barici in quota in oceano particolarmente bassi; tutt’altro. Ma questo non impedisce, a dispetto di un vivace zonale oltre una certa latitudine, che il sub-tropicale alzi la testa e disegni una bella ansa positiva con asse sud-ovest/nord-est, disposto lungo una direttrice che va dall’atlantico marocchino e iberico all’europa centrale. Tutto questo ce lo racconta la mappa ECMWF della anomalia isotermica degli 850 hPa riferita ai giorni 29/30 (/vedi gli scarti positivi in gradi °C rispetto alla media), riferita, ovvero, ad un punto di massimi valori del periodo. Cosa faranno questi valori nel corso della settimana lo vedremo, ma, al momento, sembra che possano insistere nel corso della prima parte, magari più contenuti, e che possano subire una ulteriore diminuzione da metà, anche se andare troppo in là con dette previsioni non serve a molto. La stessa mappa ci dice comunque che i valori più estremi sono sull’europa occidentale e che la nostra penisola si ritrova in un’area di confine tra detti valori ben alti e la situazione assai meno spiacevole del mediterraneo meridionale e dell’estremo sud. Cosa che non sorprende se consideriamo la mappa isoipsica dei 500 hPa che, con il suo asse sud-ovest/nord-est, ricalca, più o meno, il profilo della mappa termica del disegno. Perché buona parte del caldo che avvertiamo è legato alla subsidenza…

Pierangelo Perelli

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