Cominciamo col dire che quanto meteorologicamente avverrà a distanza di 5-6 giorni fluttua ancora nella totale incertezza e, praticamente, non è dato di saperlo. La gamma delle proposte in tal senso è sin troppo vasta e comprende di tutto, da chi postula temperature contenute a chi, invece, tratta di ondate di calore. Rimanendo, come è doveroso che sia, nell’ambito del contesto del medio termine e guardando sino ad inizio terza decade troviamo che la maggior parte della modellistica segnala un clima decisamente estivo ma senza ondate di calore particolari. La goccia fredda in transito da nord a sud e foriera dei temporali di cui sappiamo ha scardinato, almeno in parte, l’area anticiclonica dinamica introducendo una fisionomia di segno settentrionale. Naturalmente nulla di eclatante e nulla di corrispondente a chissà quali avvezioni dalle alte latitudini. Ma, certamente, un effetto di minore riscaldamento da subsidenza, nonché una redistribuzione dei massimi in quota verso occidente. La goccia fredda, per come sappiamo è, infatti, un corpo di aria fredda in quota strutturato in senso ciclonico a cui, non necessariamente, corrispondono avvezioni fredde nei bassi strati. Il disegno della situazione generale prevista a fine decade colloca la medesima goccia fredda, assai modesta, sul basso mediterraneo delle nostre regioni meridionali, in spostamento verso levante ed in ulteriore indebolimento, mentre identifica, nei bassi strati, un campo barico relativamente livellato, privo, ad eccezione di un certo debole flusso orientale, di particolari spostamenti di masse d’aria. Il quadro di un contesto, almeno per qualche tempo o qualche giorno, privo di particolari ondate di caldo, è stabilito dagli effetti della infiltrazione suddetta ed è stabilito da una evoluzione che vede la parte consistente del promontorio sub-tropicale collocarsi sull’europa occidentale di francia e spagna, non proprio nel bel mezzo del mediterraneo, tra una configurazione depressionaria oceanica in veste di cut-off e una configurazione depressionaria ad est in veste di saccatura in estensione verso sud e non lontanissima o a ridosso dei balcani. Ecco che il risultato del tempo sulla penisola da qui all’inizio di terza decade, al netto della instabilità della goccia fredda tuttora presente ed in spostamento verso sud, può essere quello di una estate che, gradualmente, torna su temperature relativamente elevate, ma senza particolari eccessi…
Pierangelo Perelli

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