Editoriali Slider — 12 Dicembre 2025

Il momento in cui questo inizio d’inverno indecente proverà a cambiare marcia assumendo connotati più consoni non è ancora possibile stabilirlo con certezza. Certe proiezioni natalizie o post-natalizie che incoraggiano qualcuno a stabilire che avremo una certa svolta sono ancora troppo lontane e, di conseguenza, poco affidabili. E non solo, giacché in tal senso sussiste ancora anche una certa difformità tra i modelli. Di sicuro abbiamo che nel corso della prossima settimana l’atlantico, in questo momento assai poco incisivo ed associato ad infiltrazioni che sbattono contro il promontorio anticiclonico scivolando lungo gibilterra e sino al marocco occidentale, proverà ad essere più influente; e ci proverà con una saccatura, per come indicato dal disegno della situazione prevista intorno ai giorni 16/17, non lontana dalla possibilità di creare un peggioramento, soprattutto lungo il profilo occidentale della penisola. La faccenda maturerà senza, comunque, e sempre per merito di un contesto con promontorio anticiclonico duro a morire, un vero e proprio sfondamento da occidente, tant’è che, anche in questo caso, la relativa depressione andrà poi scivolando nell’entroterra africano piuttosto che traslare verso levante. Andando poi oltre o molto oltre, provando ad esaminare certe proiezioni di lungo termine alquanto stimolanti ma ancora piuttosto vaghe nella possibilità di chiarire l’ipotesi di una vera svolta in senso invernale, si può prendere ad es. l’ultima proiezione di ECMWF e relativa ad inizio terza decade, la quale mostra, con il supporto nel disegno della simbologia relativa alla evoluzione della disposizione di una isoipsa di riferimento (frecce più grandi identificative della isoipsa nei giorni 16/17 e frecce più piccole identificative della stessa isoipsa nei giorni 21/22), un tendenziale aumento dei valori barici sui mari del nord a tutte le quote. Ed un aumento che, effettivamente, può anche stimolare certe fantasie freddiste corrispondenti all’intravedere, in detto aumento, la possibilità di richiami di saccature fredde dall’europa orientale che interagiscono con infiltrazioni oceaniche alle basse latitudini e che, pertanto, possono creare allettanti e mediterranee condizioni da rex o da dipole blocking. Magari!! E’ altresì, però, assai chiaro che stiamo parlando di qualcosa che sarà, e molto, da riesaminare, oltretutto nei suoi possibili e vari risvolti, nel prossimo futuro…

Pierangelo Perelli

 

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