Editoriali Slider — 02 Luglio 2025

Chi, ricorrendo ad episodi estremi del passato, pensa di sconfessare il riscaldamento legato all’attività antropica, non va neanche letto o ascoltato. Riguardo al relativo riscaldamento è vero che molto c’è ancora da capire perché il sistema è alquanto esteso, complesso, ancorato a secoli e decenni passati, e, pertanto, assai difficile da studiare. Ma la scienza e la fisica opinioni non sono; contengono, invece, leggi ben definite e non sconfessabili. E sul fatto che i gas serra, che sono aumentati progressivamente dall’inizio della prima rivoluzione industriale, si chiamano serra per un motivo ben preciso, c’è poco da dire. E poi ci sono i dati delle osservazioni tecniche. E poi c’è anche, molto più semplicemente, l’esperienza di ognuno di noi, compresa la mia, vecchia, ahimé, di decenni, che non può far altro che constatare come gli inverni di una volta, da tempo, non esistono più e come certi estremi estivi una volta fossero molto meno frequenti. Nel frattempo il grande caldo in atto e quello che sarà nei prossimi giorni stuzzica la fantasia che porta ai soliti titoloni surreali; e qui ci sarebbe da aprire un’ulteriore parentesi sul come, con questo mondo del clima che peggiora peggiora anche, giorno dopo giorno, il modo di fare informazione. Chiuse le parentesi di cui sopra e venendo alla situazione sussiste una luce in fondo al tunnel, che è quella già segnalata in precedenza. Ed ovvero la fine, almeno per qualche tempo, della estrema calura in atto. E questo per un graduale cambio di configurazione, prima rappresentato da una ridistribuzione della fascia del sub-tropicale nel senso dei paralleli, e poi da una sua rimonta in atlantico in direzione dell’islanda a favorire la discesa di una ben definita saccatura o azione depressionaria. La sintesi di questa evoluzione può essere descritta anche ammettendo una fuga di certi massimi barici in quota verso occidente. Sarà inizialmente graduale, detto passaggio, ma poi sarà, soprattutto a partire dal fine settimana, piuttosto marcato. E nell’essere piuttosto marcato non potrà che presentare anche il lato negativo della medaglia, ovvero quello dei temporali e dei fenomeni talora particolarmente intensi. Naturalmente vedremo, sperando in qualcosa di non troppo violento. Certo è che, in un contesto di energia da dissipare come in questo caso, lo sprofondare di una saccatura sino sulle regioni settentrionali, difficile che non determini le condizioni di temporali di una certa intensità. Dopodiché, senza andare a scomodare supercelle, downburst, flashflood e tornado, per avere fenomeni estremi di un certo tipo non basta certamente che arrivi una saccatura ma occorre il determinarsi di tutta una serie di condizioni termo-dinamiche lungo tutto spessore della troposfera. E quanto durerà il refrigerio? Beh, difficile dirlo. Per il momento possiamo solo dire che ci sarà e che ci porterà almeno a fine decade. Il disegno mostra la situazione generale prevista intorno ai giorni 6/7. Vi si nota l’affondo ad asse nord-ovest/sud-est che sta transitando sul settentrione, immancabilmente foriero di una diffusa fenomenologia temporalesca…

Pierangelo Perelli

Share

About Author

Pierangelo Perelli

(0) Readers Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Informativa sui cookie. Continuando la navigazione ne accetti l'utilizzo maggiori informazioni

Non utilizziamo alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie legati alla presenza di plugin di terze parti. Se vuoi saperne di più sul loro utilizzo e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostraINFORMATIVA

Chiudi